La Cina senza restrizioni torna a crescere

La Cina, da quando si è liberata dalle restrizioni anti-Covid, ha iniziato a correre e sembrerebbe non fermarsi più. Nel primo trimestre del 2023, Pechino ha registrato una crescita del Pil del 4,5 per cento su base annua, dal 2,9 per cento del quarto trimestre 2022. Le previsioni di mercato prevedevano un più 4 per cento. Dopo la fatica del periodo ottobre-dicembre, il gigante asiatico è cresciuto – da un trimestre all’altro – del 2,2 per cento. Questi dati ufficiali sono i primi a valutare un intero trimestre da quando è stata mandata in pensione la linea “zero Covid” – politica sanitaria che includeva quarantene obbligatorie, lockdown ripetuti, continui test e restrizioni di viaggio – revocata all’inizio di dicembre. Quello cinese è il ritmo di espansione più intenso dal primo trimestre del 2022, quando Pechino si sforzava di stimolare la ripresa post-pandemia.

Nelle ultime settimane i cinesi sono tornati a vivere le città, mangiando nei ristoranti e spendendo nei locali. Nel colosso asiatico le persone sono tornate a riprendere il treno e l’aereo, contribuendo a rilanciare i servizi. “I consumi si sono ripresi nel primo trimestre in parte grazie a un recupero ma non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemia”, avverte tuttavia Teeuwe Mevissen, analista di RaboBank. Ma il settore immobiliare ancora fatica. Insieme all’edile, questo comparto dell’economia rappresenta circa un quarto del Pil cinese: per molti la casa è un investimento cruciale, anche prima del matrimonio. La domanda debole ha fiaccato il settore, insieme al calo del prezzo delle materie prime, in particolare il costo dei mattoni.

La produzione industriale in toto è cresciuta del 3,9 per cento su base annua, contro il 2,4 per cento del bimestre gennaio-febbraio. Gli analisti però, si aspettavano un incremento del 4,4 per cento. È dallo scorso ottobre che l’industria cinese non cresceva con quest’accelerazione, che ha riguardato sia l’ambito manifatturiero che quello dei servizi di pubblica utilità. Nel contempo, il tasso di disoccupazione si è attestato al 5,3 per cento, contro il 5,6 per cento del mese precedente. Per quest’anno, Pechino conta di incrementare il suo Pil del 5 per cento, obbiettivo difficile secondo il premier cinese Li Qiang. Sono le tensioni con gli Stati Uniti, l’inflazione globale e la recessione delle principali economie a pesare sull’obiettivo cinese, avvertono gli analisti.

Aggiornato il 18 aprile 2023 alle ore 16:46