Investire in economia reale, i vantaggi previsti dal fisco italiano

Chi investe nell’economia reale italiana, ovvero nelle Pmi italiane non quotate e nelle infrastrutture del nostro Paese, può beneficiare di importanti e unici vantaggi fiscali. Il Governo italiano nel 2020 ha infatti introdotto uno strumento ad hoc per incentivare proprio questo tipo di investimenti. Stiamo parlando dei Piani individuali di risparmio (Pir) alternativi, che non vanno confusi con i Pir ordinari. I Pir alternativi, di recente introduzione nel sistema finanziario e fiscale italiano, sono uno strumento unico e innovativo e si differenziano sostanzialmente dai Pir ordinari. Se utilizzati in maniera corretta i Pir alternativi consentono di usufruire di due importanti vantaggi fiscali:

1) Detassazione delle plusvalenze derivanti dagli investimenti.

2) Esenzione imposte di successione.

I Pir alternativi (Piani individuali di risparmio a lungo termine) sono “scatole fiscali” istituite per sostenere l’economia reale italiana e, al contempo, offrire ai sottoscrittori uno strumento d’investimento fiscalmente vantaggioso. Garantiscono, infatti, agli investitori – persone fisiche, fiscalmente residenti in Italia – che detengono l’investimento per almeno 5 anni di beneficiare dell’esenzione dalla tassazione sulle plusvalenze e dall’imposta di successione. Nei Pir alternativi possono essere conferiti diversi strumenti finanziari (come fondi comuni, Sicav, gestioni patrimoniali, polizze), a condizione che rispettino i limiti e le caratteristiche definite dal legislatore. Ai Pir tradizionali lanciati nel 2017, ma la cui struttura è stata rivista nel corso degli anni, nel 2020 il legislatore italiano ha affiancato i Pir alternativi, istituiti per convogliare il risparmio anche verso le imprese non quotate.

I Pir alternativi devono prevedere una quota obbligatoria investita in strumenti qualificati (70 per cento), che deve rispettare determinati requisiti a seconda del piano e una quota libera (30 per cento), che può essere costituita da investimenti non qualificati o da liquidità. Tali peculiarità li rendono due strumenti complementari.  Ogni investitore può infatti detenere un solo Pir tradizionale e uno o più Pir alternativi, accumulando quindi i vantaggi fiscali totali. Solo per i Pir alternativi, il legislatore ha previsto un ulteriore beneficio fiscale, riconoscendo un credito di imposta in caso di minusvalenze derivanti dalla cessione o rimborso di strumenti finanziari qualificati.  Nell’attuale scenario di mercato, caratterizzato da Borse molto volatili e tassi in rialzo, risulta importante avere un investimento decorrelato dall’andamento dei mercati finanziari. In considerazione della liquidità molto alta detenuta dagli italiani su conti correnti, l’obiettivo dei Pir alternativi consiste nel canalizzare il risparmio privato verso l’imprenditoria italiana caratterizzata soprattutto da piccole e medie aziende.

Le Piccole e medie imprese rappresentano un bacino di investimento in forte crescita, caratterizzato da un’elevata dinamicità e con ritorni molto interessanti. In particolare, l’imprenditoria italiana è caratterizzata da realtà eccellenti con ottime prospettive di crescita. Supportando questa crescita, ovvero dando alle nostre Pmi un supporto finanziario, gli investitori hanno accesso a investimenti che offrono rendimenti storicamente superiori rispetto a quelli ottenuti sui mercati tradizionali, a patto di essere pazienti, ricevendo così un “premio per l’illiquidità” che consiste appunto in questo extra-rendimento rispetto ai mercati pubblici. Attraverso i Pir alternativi è possibile cogliere le notevoli potenzialità di rendimento offerte dalle soluzioni di investimento in economia reale, godendo contemporaneamente di importanti vantaggi fiscali. La legislazione fiscale italiana “premia” chi crede e investe nell’economia reale italiana:

1) Non si pagano le imposte sui capital gains derivanti da questi investimenti.

2) Si è esenti dalle imposte di successione.

3) Si è “protetti” nei casi avversi.

I Pir alternativi consentono di coniugare il rendimento finanziario a una funzione sociale, supportando la crescita del nostro Paese aiutando a convogliare capitali pazienti alle Pmi meritevoli.

Aggiornato il 11 aprile 2023 alle ore 12:08