Stoccaggi del gas all’80 per cento, inverno tranquillo

Un inverno in tranquillità. Il presidente di Proxigas, Cristian Signoretto lancia un messaggio rassicurante. “Con gli stoccaggi di gas pieni all’80 per cento – ha detto – possiamo affrontare il resto dell’inverno tranquilli”. Secondo Stefano Besseghini, presidente di Arera, l’autorità pubblica che fissa le tariffe dell’energia, “abbiamo minimizzato i problemi, non li abbiamo risolti”. Il ragionamento è chiaro: la crisi energetica non è finita, e servono nuove infrastrutture, in particolare il potenziamento del gasdotto adriatico. La posta in gioco, oltre alla sicurezza energetica del Paese, è anche il ruolo dell’Italia come hub del metano in Europa. Sono questi i messaggi lanciati ieri a Roma dalla prima assemblea di Proxigas, la nuova associazione di categoria delle imprese italiane del metano, aderente a Confindustria, nata dalla fusione di Anigas e Igas.

A marzo bisognerà ricominciare a riempire gli stoccaggi, senza più poter contare sul gas russo. Ci saranno le nuove forniture dall’Algeria, ci sarà il gas naturale liquefatto trovato dall’Eni in Africa. Ma anche il resto del mondo industrializzato riprenderà a fare scorte, e i prezzi potrebbero salire. Inoltre, se a maggio non entrerà in funzione la nave rigassificatrice a Piombino, non sarà possibile ricevere le nuove forniture di gnl, indispensabili per riempire gli stoccaggi. Mal in gioco non c’è soltanto il prossimo inverno, se sarà al caldo o no. Il governo Meloni ha detto più volte che vuole fare dell’Italia l’hub europeo del gas. Da noi arrivano 5 gasdotti da 5 fornitori diversi. In più abbiamo 3 rigassificatori, ed entro il prossimo anno dovremmo averne altri 2. Ma per far arrivare il metano alle industrie del Nord Italia e del Nord Europa, occorre potenziare il gasdotto Adriatico, al momento saturo, vero collo di bottiglia del sistema. “La Linea Adriatica è fondamentale – ha detto il ministro dell’Ambiente della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – Non possiamo prescindere dal nuovo tubo da sud a nord. Quei 425 km da Sulmona a Minerbio devono essere assolutamente fatti, e fatti in fretta”. Della stessa opinione l’ad di Eni, Claudio Descalzi: “Se vogliamo essere l’hub europeo del gas, dobbiamo raddoppiare la Dorsale adriatica”. Stefano Venier, ad di Snam, che è al lavoro sull’opera, ha spiegato che il raddoppio sarà pronto alla fine del 2027. E, tra i sorrisi, Descalzi lo ha punzecchiato: “In Libia ci abbiamo messo nove mesi”.

Proxigas ha chiesto un nuovo Piano nazionale energia (Pniec), per tenere conto dei cambiamenti del mercato in questo ultimo anno. L’associazione propone di sviluppare la produzione nazionale di metano e le capacità di importazione dell’Italia (con nuovi rigassificatori e gasdotti), stipulare contratti di approvvigionamento a lungo termine, potenziare le infrastrutture nazionali (Linea Adriatica, stoccaggi), diversificare il settore con biometano e idrogeno. Proprio ieri, il metano ha chiuso a 56,7 euro al megawattora alla Borsa Ttf di Amsterdam, un valore al di sotto dagli 87,5 euro del giorno prima lo scoppio della guerra in Ucraina.

Aggiornato il 26 gennaio 2023 alle ore 12:37