Industria, Istat: calo del fatturato a ottobre

Va avanti anche nel mese di ottobre “la flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria, seppure in leggera attenuazione rispetto al mese precedente”.

Questo quanto indicato dall’Istat, che stima un calo dello 0,8 per cento in volume rispetto a settembre (-1,1 per cento sul mercato interno e -0,3 per cento su quello estero). Corretto poi per gli effetti di calendario, il fatturato totale sale in termini tendenziali del 12,5 per cento, (+11 per cento sul mercato interno, +15,7 per cento su quello estero). I dati in volume sul fatturato manifatturiero mostrano un calo dell’1,6 per cento rispetto a settembre e un incremento dello 0,3 per cento rispetto al 2021, “molto più contenuto di quello in valore”.

Inoltre, con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a ottobre gli indici destagionalizzati del fatturato marcano una flessione congiunturale per i beni di consumo (-0,8 per cento da settembre), per i beni intermedi (-1,5 per cento) e per l’energia (-2,9 per cento), mentre per i beni strumentali c’è una “leggera risalita” (+0,5 per cento). Con la specifica dell’Istituto nazionale di statistica: “L’andamento congiunturale dell’indicatore nel suo complesso si conferma tuttavia positivo nella media degli ultimi tre mesi”.

Da segnalare che, rispetto al mese di ottobre dell’anno precedente, l’Istituto illustra incrementi su base annua “assai marcati per l’energia (+25,5 per cento), più contenuti per i beni strumentali (+15,3 per cento), i beni di consumo (+12,4 per cento) e i beni intermedi (+8,7 per cento)”. Nel comparto manifatturiero, tutti i settori di attività economica mostrano una crescita tendenziale sostenuta a partire dal coke e dai prodotti petroliferi raffinati (+27,7 per cento) e mezzi di trasporto (+22,7 per cento).

A novembre del 2022, infine, i prezzi alla produzione dell’industria tornano a crescere su base mensile, con un aumento del 2,6 per cento da ottobre e del 29,4 per cento su base annua (dal 27,7 per cento di ottobre). Per l’Istat sono “spinti in particolare dai rialzi dei prezzi della fornitura di gas sul mercato interno… al netto della componente energetica, la crescita tendenziale dei prezzi rallenta sia sul mercato interno sia su quello estero”. Tra i settori gli aumenti più evidenti sono per prodotti chimici (+20 per cento mercato interno, +22,5 per cento area euro, +24,3 per cento area non euro), articoli in gomma e materie plastiche, industria del legno, della carta e stampa e industrie alimentari, bevande e tabacco. L’unica flessione si registra sul mercato estero area euro per coke e prodotti petroliferi raffinati (-1,3 per cento).

Aggiornato il 22 dicembre 2022 alle ore 15:11