Centomila posti di lavoro a rischio: allarme di Confesercenti

Crescono le difficoltà delle imprese nel settore del commercio: dal 2016 si sono ridotte di quasi 73mila unità, di cui più di 30mila dal 2019 a oggi. Questa è la fotografia scattata da Confesercenti in assemblea.

In base ai dati resi analizzati “la ridistribuzione delle quote di mercato tra online e canali fisici produrrà una riduzione di piccoli esercizi di circa 60mila unità tra il 2022 e il 2027, con 100mila posti di lavoro perduti”. Allo stesso tempo, l’e-commerce potrebbe superare già nel 2027-28 la quota di mercato delle piccole superfici nel comparto non alimentare.

Nel frattempo, l’Istat ha stimato per il mese di ottobre una diminuzione dell’indice destagionalizzato della produzione industriale: un calo, in sostanza, dell’un per cento rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre, il livello della produzione aumenta dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.

“L’indice destagionalizzato mensile – ha riferito l’Istituto nazionale di statistica – cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,2 per cento), mentre cala per i beni di consumo (-3 per cento), per l’energia (-1,2 per cento) e, marginalmente, per i beni intermedi (-0,1 per cento)”.

Ancora: “Corretto per gli effetti di calendario, a ottobre l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,6 per cento (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a ottobre 2021). Crescono solo i beni strumentali (+3,9 per cento); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,7 per cento) e, in misura più marcata, i beni intermedi (-4,6 per cento) e l’energia (-7,1 per cento)”.

Tra i settori in crescita tendenziale, ha sottolineato l’Istat, “si segnalano la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,5 per cento), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+7,3 per cento) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+4,9 per cento). Le flessioni più ampie si registrano nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-7,7 per cento), nell’industria del legno, della carta e stampa (-6,1 per cento) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-5,5 per cento)”.

Aggiornato il 14 dicembre 2022 alle ore 16:45