Ogni storia è storia contemporanea perché la stupidità si ripete

A Babilonia 4mila anni fa la classe dirigente del sovrano Hammurabi formulò il famoso Codice, un labirinto di regolamenti sul controllo dei prezzi. “Se un uomo assume un bracciante, gli darà otto bulgur di grano all’anno”; “Se un uomo assume un pastore, gli darà sei bulgur di grano all’anno”; “Se un uomo affitta una barca di sessanta tonnellate, darà una sesta parte di un siclo d’argento al giorno per il suo noleggio.” E così via. Tali leggi soffocarono il progresso economico nell’impero per secoli. Da più di quattromila anni i risultati del controllo dei prezzi sono gli stessi: scarsità, carestie, distruzione della capacità produttiva, proliferazione dei mercati neri, corruzione dilagante, distorsioni nei mercati, pericolose concentrazioni del potere politico nelle mani di burocrazie ispettive e tiranniche.

Il governo romano acquistava mais e, in tempi di scarsità, lo rivendeva a un prezzo basso e fisso per cercare di evitare l’inflazione da scarsità, come sta accadendo oggi. Nel 58 a.C., il Senato romano andò ancora oltre concedendo grano gratis a ogni cittadino. Quello che accadde fu che i contadini che abitavano fuori città iniziarono a tornare a Roma perché potevano vivere e mangiare senza lavorare. Insomma come per l’attuale reddito di cittadinanza. Quando nel 49 Giulio Cesare attraversava il Rubicone, un romano su tre riceveva cibo gratis dal governo. Cesare ordinò un censimento e scoprì che c’erano più persone che rivendicavano cibo gratis di quante ne avessero reale necessità. I politici cercano sempre di corrompere la gente come stanno facendo ancora una volta oggi, con gratuità di varie specie. Benedetto Croce aveva ragione nel sostenere che ogni storia è Storia contemporanea. La ragione è che coloro che sono al governo presumono sempre di poter usare la penna legislativa per imporre qualsiasi assurdità, incuranti delle conseguenze.

Nel 284 d.C. l’imperatore romano Diocleziano creò l’inflazione mettendo in circolazione troppa moneta, e poi, nel tentativo di fermarla fissò prezzi massimi ai quali si potevano vendere carni bovine, grano, uova, vestiti e altri articoli, e prescrisse la pena di morte per chiunque disponesse della sua merce a una cifra più alta. I risultati, furono che la gente non portava più provviste ai mercati, poiché non poteva ottenere un prezzo ragionevole e questo aumentò così tanto la scarsità, che alla fine gran parte della popolazione morì di stenti. Poiché i governi cercano sempre nemici esterni come capri espiatori su cui far ricadere la responsabilità per i problemi causati dalle loro scelleratezze, questa crisi portò anche alla più severa persecuzione dei cristiani nell’Impero, accusati di aver offeso gli dei che ora, per punizione, avevano fatto scoppiare la carestia a Roma.

Ai nostri tempi, nel 1971, il presidente americano Richard Nixon fu costretto a recidere il cambio “fisso” tra dollaro e oro stabilito a Bretton Woods, ma tentando, poi, di imporre un tetto all’inflazione conseguente allo shock dell’aumento dei prezzi dell’Opec, creò nel suo paese la stagflazione, lo stesso fenomeno che abbiamo oggi nell’economia mondiale in cui i prezzi aumentano mentre la crescita economica diminuisce. In un ambiente dinamico e mutevole come quello economico non si possono fissare i valori. Prima o poi qualsiasi “tetto” imposto viene fatto saltare dal mercato perché diventa insostenibile. Sempre in campo valutario basta ricordare l’imposizione, nel 2015, del cambio fisso tra euro e franco svizzero, rimosso perché sottovalutava il franco e sopravalutava l’euro. Prezzi fissati d’autorità non appena si scontrano con la realtà portano a gravi perturbazioni o bagni di sangue finanziari.

Ora la storia si ripete. È stato il 2 settembre 2022 quando il G7 ha deciso di fissare un tetto massimo per gli acquisti globali di petrolio russo. Inoltre pochi giorni fa, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato: “Avremo un price cap anche per il gas entro fine anno. Abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato, appunto il cosiddetto price cap. Grazie Italia per averlo richiesto sin dall’inizio. Questo eviterà aumenti eccessivi dei prezzi, manipolazioni e speculazione”. (Sic!) Quindi eccoci qui di nuovo con i leader mondiali che credono di avere il potere di controllare i prezzi di qualsiasi cosa ma che rimpiangeranno di aver avuto questa idea. È semplicemente incredibile come dopo millenari fallimenti nessun politico si sia mai posto la domanda: i controlli dei prezzi hanno mai funzionato? Parafrasando Croce, ogni storia è contemporanea perché la stupidità umana è sempre la stessa.

Aggiornato il 13 dicembre 2022 alle ore 10:08