Istat: salgono gli occupati ma più giovani senza lavoro

Il tasso di disoccupazione, a settembre, è ancorato al 7,9 per cento mentre quello giovanile (15-24 anni) cresce di 1,6 punti rispetto ad agosto, toccando quota 23,7 per cento.

Così l’Istat, che diffonde le stime su occupati e non. Sempre avendo settembre come riferimento, l’occupazione torna a crescere, registrando 46mila unità in più (+0,2 per cento) rispetto al mese precedente. Un aumento, questo, anche rispetto a un anno fa: 316mila occupati in più (+1,4 per cento). Un passo in avanti che si cristallizza tra i dipendenti permanenti (+205mila) nel confronto annuo e +82mila in quello mensile. Il tasso di occupazione sale al 60,2 per cento.

Nel confronto mensile, l’occupazione si alza, per gli uomini e le donne, per i dipendenti permanenti, mentre diminuisce per i dipendenti a termine (-20 mila, -0,6 per cento) e gli autonomi (-16 mila, -0,3 per cento). Il numero di persone in cerca di lavoro, invece, cresce dello 0,4 per cento: +8mila unità rispetto ad agosto. In un anno, l’occupazione – secondo l’Istituto nazionale di statistica – cresce tra i dipendenti permanenti ma anche tra i dipendenti a termine (+29 mila, +0,9 per cento) e tra gli autonomi (+83 mila, +1,7 per cento). Rispetto a settembre del 2021, scende il numero di persone in cerca di lavoro (-11,8 per cento, -266mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6 per cento, -344mila).

Osservando il terzo trimestre con quello precedente, si evidenzia una diminuzione del numero di occupati di 22mila unità, pari allo 0,1 per cento. Il calo dell’occupazione appurato nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,4 per cento, pari a -48mila unità) e alla crescita degli inattivi (+0,3 per cento, pari a +40mila unità).

Le note dolenti si concentrano nei settori del turismo e della ristorazione, dove “rimangono problemi di reperimento di personale: nell’ultimo trimestre dell’anno, secondo le nostre stime, ci sono circa 60mila posti vacanti per mancanza di lavoratori”. A dirlo è Confesercenti, nel commentare i dati resi noti dall’Istat. In sostanza, per l’associazione di categoria c’è “una dinamica positiva, dopo due mesi di calo: gli occupati crescono, complessivamente, sia a livello congiunturale che tendenziale. Gran parte del risultato è dovuto agli occupati dipendenti che aumentano di oltre 200mila unità rispetto allo scorso anno”.

Per quanto concerne i lavoratori autonomi, emerge “una flessione congiunturale di 16mila unità, pur in un quadro complessivo, nell’arco di 12 mesi, positivo, con 83mila occupati in più: l’1,7 per cento. Sostanzialmente, si è di nuovo superata la soglia simbolica dei cinque milioni di occupati, al di sotto della quale si era scesi dall’anno della pandemia, ma non si è ancora tornati ai livelli del 2019 superati, invece, dai lavoratori dipendenti”.

Aggiornato il 03 novembre 2022 alle ore 13:14