Pil sale, Visco: “Dato provvisorio”

C’è il segno “più” per il Pil italiano nel terzo trimestre. In base alle stime dell’Istat, l’economia nel periodo in esame è salita dello 0,5 per cento sul trimestre precedente e del 2,6 per cento sullo stesso trimestre 2021. Le previsioni dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, indicate solo due settimane fa, presentavano un possibile calo dello 0,2 per cento.

L’Istituto nazionale di statistica sostiene che il dato destagionalizzato fornito in giornata tiene conto di un aspetto: “Il terzo trimestre del 2022 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2021”.

La variazione congiunturale, proseguono dall’Istat, “è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi hanno registrato un aumento. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2022 è pari a 3,9 per cento”.

Per il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il “dato provvisorio” sul Pil del terzo trimestre segnala “aumento ancora sostenuto dal recupero del settore servizi, quello più colpito dalla pandemia”. Parole, queste, espresse nel corso della giornata del Risparmio. Allo stesso tempo, Visco sottolinea come la crescita comporti “da un lato, un aumento meccanico nel rialzo delle stime” e dall’altro spinga in ogni caso, “alla prudenza nell'indicazione di stime puntuali nel contesto di grande incertezza come l’attuale”.

Per Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, “occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente, nella convinzione che, in questi anni di incertezza, occorra proteggere la dignità e l’operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio; e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse, non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose

Sul Pil arriva anche il commento dell’Ufficio studi Confcommercio, che dichiara come sia “una ulteriore, positiva, sorpresa sulla vitalità e sulla capacità di reazione della nostra economia. La crescita dello 0,5 per cento congiunturale, che ci pone tra i Paesi più dinamici in Europa è, infatti, un dato in controtendenza rispetto alle valutazioni dei principali previsori che si attendevano una moderata riduzione (-0,4 per cento secondo il network Focus Economics)”. Non solo: “Alla base di questa evoluzione favorevole – viene evidenziato – c’è il progressivo recupero registrato dai servizi, soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero, che hanno beneficiato anche del contributo della domanda degli stranieri. Il dato di oggi, inoltre, rende concreta la possibilità di crescita nell'intero 2022 prossima o superiore al 3,5 per cento. Tuttavia, ciò non attenua le preoccupazioni sull’andamento dell'economia nei prossimi mesi. Se al momento le maggiori difficoltà, dal lato della domanda, si rilevano per quei prodotti che rappresentano una quota importante di spesa per le famiglie a reddito più basso – termina Confcommercio – è certo che i contraccolpi dovuti all’erosione del reddito disponibile e della ricchezza derivanti dalle dinamiche inflazionistiche si faranno sentire, a breve, anche sui servizi, nonostante la voglia di recuperare i livelli di consumo precedenti la pandemia”.

“Nell’era dell’incertezza – precisa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – la fiducia è merce preziosa, indispensabile per la ripartenza: offrire un clima positivo e una rete di sicurezza è responsabilità che non può essere evasa”.

Aggiornato il 31 ottobre 2022 alle ore 14:01