Fermate l’Agenzia delle entrate

Sono arrivate, in questi giorni, alle piccole e medie imprese italiane una valanga di notifiche dall’Agenzia delle entrate di “preavviso di fermo amministrativo”, atto propedeutico al blocco degli automezzi di chi ha pendenze con l’Erario dello Stato. Ancora più grave può essere il pignoramento dei conti correnti delle aziende. Spesso le cartelle esattoriali sono datate di oltre un decennio e delle quali il contribuente non è neanche a conoscenza. Sono vere e proprie intimidazioni. Le norme che si sono stratificate nel tempo conferiscono alla Agenzia delle entrare un potere asimmetrico rispetto al contribuente.

Chi ha ricevuto la cartella fiscale e ricorre alle commissioni tributarie deve sottostare al “Solve et repete” (intanto devi pagare, poi si vede). Sono azioni, da parte dell’Ente di riscossione che precedono quella che sarà chiamata “rottamazione quater” che sembrerebbe prossima a essere disposta. In sostanza, ti diffidano a pagare con termini perentori per costringere il contribuente a pagare o a fare istanza di rateizzazione. Le modalità previste per il pagamento rateale, della probabile rottamazione quater, stabiliranno un rimborso della quota capitale delle imposte non pagate con un piccolo aggravio che probabilmente sarà del 5 per cento. In condizioni di normalità la rottamazione delle cartelle è sicuramente un fatto positivo per le imprese e le stesse famiglie.

Ma siamo in condizioni di normalità? Le imprese italiane sono state massacrate dal lockdown, dalla crisi energetica e dalla conseguente crescita esponenziale delle bollette delle utenze. L’azione della Agenzia delle entrate darà il colpo di grazia a tantissime imprese che hanno difficoltà oggettive di continuità aziendale e rischiano concretamente la chiusura per impossibilità oggettiva a far fronte a nuove rateizzazioni. La sospensione dei pagamenti fiscali durante le chiusure per pandemia stanno presentando il conto alle imprese. I pagamenti arretrati, sommati a quelli di routine, stanno mettendo definitivamente al tappeto le aziende. Mi chiedo e vi chiedo, come è possibile che si possa agire con tanta ferocia contro imprese che già per ragioni economiche legate ai costi della energia hanno difficoltà a gestire il quotidiano nelle more dell’insediamento del nuovo governo?

Il programma di governo, della coalizione di centrodestra, è stato improntato alla difesa della struttura produttiva del Paese. La tutela della micro, piccola e media impresa, che è il fulcro del sistema produttivo italiano, è essenziale per evitare non solo la crisi economica, ma anche la crisi sociale. I piccoli imprenditori non godono di ammortizzatori sociali. Un governo, che ha il respiro di una intera legislatura, deve avere il coraggio di scelte indispensabili per salvare parte significativa delle nostre aziende. Piuttosto che una nuova rottamazione è indispensabile un condono fiscale tombale che fermi l’Agenzia delle entrate che, forse, riuscirà a incassare qualche miliardo di euro in più ma che provocherà la chiusura di tante imprese!

Aggiornato il 21 ottobre 2022 alle ore 09:57