La comunità internazionale sta prendendo atto, ormai da qualche anno, della necessità di agire per conciliare lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente per il raggiungimento di obiettivi che devono essere raggiunti nell’interesse della collettività. La nozione di sviluppo sostenibile viene introdotta per la prima volta dal rapporto Brundtland (noto anche come Our Common Future) pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (Wced) in crisi evidenzia, per l’appunto, che “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
In tale definizione, come si può vedere, non si parla propriamente dell’ambiente in quanto tale, quanto più ci si riferisce al benessere delle persone, e quindi anche la qualità ambientale; mette in luce, quindi, un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d’oggi nei confronti delle generazioni future, toccando, quindi, almeno due aspetti dell’ecosostenibilità: ovvero il mantenimento delle risorse e dell’equilibrio ambientale del nostro pianeta.
Il nuovo Codice di Corporate Governance pubblicato da Banca d’Italia nel 2020 definisce il successo sostenibile come “l’obiettivo che guida l’azione dell’organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società”. Nell’esaminare il piano industriale, quindi, l’amministratore deve considerare il raggiungemmo degli obiettivi strategici in armonia con lo sviluppo eco-sostenibile.
Il concetto di sostenibilità declinato nei primissimi accordi era troppo indefinito e non permetteva la giusta coesione tra soggetti pubblici e privati per un obiettivo comune che non doveva essere solo posizionato su responsabilità sociali ma doveva necessariamente considerare anche l’aspetto del business aziendale. Si è arrivati quindi ad accordi decisamente più definiti e imperfetti sulla interdipendenza sviluppo sostenibile e fattori di Esg.
Esg è l’acronimo di Environmental, Social and Governance. Si utilizza in ambito economico finanziario per indicare tutte le attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria ma che tengono parimenti in considerazione gli aspetti di natura sociale ambientale e di governare.
Entriamo nel dettaglio della definizione di Esg:
- Per “Environmental” si intendono tutti quei fattori che creano impatto ambientale come l’emissione di anidride carbonica, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali, l’attenzione per il cambiamento climatico, la biodiversità e d in generale la sicurezza ambientale.
- Nel fattore Social rientrano il rispetto dei diritti umani, le condizioni di lavoro, l’attenzione all’uguaglianza ed alle discriminazioni, il controllo della catena di forniture.
- Nella sfera della Governance rientra la presenza di consiglieri indipendenti, politiche di diversità nella composizione del CdA e remunerazione del top management collegata a obiettivi di sostenibilità.
Mentre il concetto di sviluppo sostenibile risulta chiaro e ben definito, non si può dire altrettanto per il concetto di finanza sostenibile. L’agenda 2030 dell’Onu, infatti, non assegna esplicitamente una rilevanza al sistema finanziario pur individuando negli investimenti l’elemento cardine per uno sviluppo sostenibile. La Commissione europea definisce sostenibile la finanza che tiene in giusta considerazione fattori ambientali e sociali nel processo decisionale di investimento, grazie anche a una adeguata governance delle istituzioni pubbliche e private.
Pur in assenza di specifici interventi diretti a definire e sostenere in misura più armonica gli investimenti sostenibili, appare chiaro in futuro non si potrà prescindere dalle logiche della sostenibilità. Ecco, quindi, che appare fondamentale per le aziende intraprendere questo percorso e per gli investitori cominciare (se non lo si è già fatto) a spostare l’attenzione su quello che sarà sicuramente il business del futuro, nonché non da ultimo per motivazioni di carattere etico-sociale. Approfondiamo, quindi, questi temi e facciamolo con professionisti del settore che sono maggiormente in grado di guidare i nostri passi vs obiettivi sicuri.
Aggiornato il 08 ottobre 2022 alle ore 18:38