“La bolletta energetica dell’Europa supererà i suoi livelli pre-pandemia di ben oltre mille miliardi di euro”. Una lettura, questa, legata dalla stretta alle esportazioni di gas russo.
Ecco la stima di Standard&Poor’s, che in un report aggiunge: “Gli alti prezzi aggraveranno la questione su chi debba sopportare questo massiccio fardello finanziario”. Non solo: una chiusura “a tempo indeterminato” del Nord Stream, che S&P ritiene “permanente” nell’ottica di uno scenario di base, non fa altro che aggiungere pressione sulle aziende energetiche in relazione ai prezzi, all’energia elettrica, alle forniture di gas e alle loro liquidità.
Intanto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha detto: “Le società di servizi energetici devono essere supportate per far fronte alla volatilità dei mercati. Aggiorneremo il nostro quadro temporaneo per consentire la rapida consegna delle garanzie statali”. Il tutto in modo da “facilitare il sostegno alla liquidità da parte degli Stati membri per le società energetiche”. Inoltre, ha segnalato che alle utility “viene attualmente richiesto di fornire importi inaspettatamente ingenti, e questo minaccia la loro capacità di negoziare e la stabilità dei mercati futuri”.
Aggiornato il 07 settembre 2022 alle ore 17:21