L’informazione quando scattano le campagne elettorali è quasi tutta assorbita dalle posizioni politiche dei partiti. Alcuni argomenti, come quelli economici, restano ai margini, in attesa di conoscere i programmi che verranno sviluppati dal nuovo Governo e dal Parlamento. Una questione che dovrà essere affrontata al più presto è quella del credito. L’associazione bancaria ha voluto anticipare tutti, con una lettera-documento inviata a tuti i partiti e alle Commissioni parlamentari. Si tratta di un appello per delle politiche economiche chiare e stabili. Viene ricordato che la fine della crisi è ancora lontana, che restano da attuare vari aspetti del Piano europeo e molte riforme. Debito pubblico e crescita del Prodotto interno lordo sono ancora sotto sorveglianza, l’evasione è ancora troppo elevata. I tassi d’interesse per i mutui-casa a giugno sono saliti. Altro dato critico sono i 2 milioni di disoccupati, il 21 per cento tra gli uomini e il 25 per cento tra le donne di ragazzi e ragazze tra i 19 e i 30 anni che non studiano e non lavorano.
Dall’altra parte della bilancia, nel quadro generale del primo semestre, il rialzo dei tassi d’interesse sul mercato ha permesso di chiudere i bilanci semestrali delle cinque principali banche italiane (Intesa San Paolo, Unicredit, Mps, Banca Bpm, Bper) con risultati straordinari. L’utile complessivo è stato di circa 6,2 miliardi di euro nonostante 2,2 miliardi di svalutazioni per far fronte alle perdite causate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
L’anomalia sta, però, nel fatto che la parte del leone l’hanno fatta solo due banche mentre preoccupano ancora le vicende del Monte dei Paschi di Siena e della Carige di Genova. Intesa San Paolo e Unicredit hanno portato a casa utili netti per 4.639 miliardi di euro. A seguito dell’exploit della prima, l’Amministratore delegato Carlo Messina ha deciso di erogare un bonus ai dipendenti, mentre l’ad Andrea Orcel ha archiviato il miglior semestre del decennio.
Le sfide dell’autunno-inverno si presentano incerte, a causa di una serie di criticità che partono dalla dinamica dei prezzi dell’Eurozona con un tasso d’inflazione medio del 7,2 per cento. Gli scenari sono opinabili. L’agenzia Moody’s ha abbassato il giudizio sull’Italia, nonostante che a giugno l’Istat abbia certificato un aumento del lavoro stabile e cioè mai tanti occupati dal 1977, pari al 60,1 per cento della popolazione). Ma il ministero del Tesoro ha ribadito che non ci sono rischi sull’esecuzione del Pnrr. E che è stata superata la fase più acuta della crisi economica dovuta alla pandemia.
Per lo Svimez la crescita è più lenta nelle Regioni centrali e meridionali, si allargano i divari nel Paese da Firenze in giù. Credito e imprese diventano uno snodo cruciale per le prossime sfide. Il debito pubblico è gestibile, a condizione che vengano varate politiche rivolte all’aumento del tasso di crescita, mantenendolo al di sopra del 2 per cento.
Preoccupa di nuova la vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Il Palio dell’Assunta non ha portato soltanto il drappo per il vincitore ma anche 3.500 lettere d’addio per i dipendenti della più antica banca italiana. Come se non bastasse, ci sono richieste di risarcimento danni per la gestione degli ultimi anni, per un importo di circa 2 miliardi. I conti si faranno nell’assemblea generale del 15 settembre quando dovrà essere approvata la nuova capitalizzazione di 2,5 miliardi di euro. Ancora una volta è lo Stato, maggiore azionista con il Tesoro, che dovrà far fronte all’operazione, per poi vendere ai privati la banca come chiesto e trattato con Bruxelles.
Aggiornato il 23 agosto 2022 alle ore 12:49