Nel corso di un recente appuntamento legato al progetto “Le Trame Mediterranee. Dalla Terra al Convivio”, organizzato dal Future Food Institute e dal Comune di Pollica, si è analizzato il mondo delle sugherete del Cilento, la promozione del sughero del Cilento e la valorizzazione sostenibile del territorio. I mille segreti e le infinite opportunità del mondo delle sugherete del Cilento sono stati raccontati da Elisa Altomonte, che segue fin dagli arbori la nascita del Consorzio Sugherete del Golfo di Policastro e l’azione del Consorzio nel contrastare l’azione di abbandono delle sugherete cilentane attraverso la riattivazione della filiera sughericola cilentana, con l’introduzione di innovativi processi produttivi e grazie alla promozione della sostenibilità di tale modello di lavorazione.
Ritornare a far emergere la tradizione della filiera sughericola del passato vuol dire anche sensibilizzare i cittadini del Cilento sull’importanza socio-culturale di questo patrimonio naturalistico, valorizzato tramite una gestione associativa, partecipata, sostenibile e certificata. Il Consorzio Sugherete del Golfo di Policastro provvede al monitoraggio e alla gestione partecipata e associata del patrimonio agro-pastorale e delle realtà della silvicoltura di proprietà dei consorziati e di quelle proprietà convenzionalmente gestite dal Consorzio. Grazie alla gestione associata del patrimonio fondiario conferito dai soci, il Consorzio provvede alla valorizzazione delle produzioni forestali del Golfo di Policastro e dintorni, promuovendo sul mercato nazionale le sughericole del Cilento, le risorse naturali in genere, i servizi del patrimonio di riferimento e ricercando anche nuove opportunità commerciali, attraverso l’avvio e l’accelerazione di modelli di efficienza ed economicità della gestione sostenibile degli impianti.
In osservanza delle norme, il Consorzio Sugherete del Golfo di Policastro provvede, inoltre, anche alla cura, tutela e valorizzazione del territorio, dell’acqua e del paesaggio, accrescendo, verso la comunità e i turisti, il valore ecologico e sociale della filiera del sughero, la sorveglianza e la vigilanza dello stesso territorio. Gli associati e gli imprenditori che partecipano al progetto sono gestori, consapevoli e informati, di beni della silvicoltura dislocati nella zona più meridionale del territorio salernitano, nel territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e nei territori caratterizzati dalla presenza di piante della specie Quercus suber.
Tra i numerosi soci privati del Consorzio Sugherete del Golfo di Policastro vi sono anche due Enti pubblici: il Comune di Centola e il Comune di Ispani. I soggetti privati, a eccezione di qualche imprenditore agricolo, sono prevalentemente proprietari terrieri che svolgono diverse e variegate professioni e le superfici consortili ammontano a circa 500 ettari di cui oltre 300 boscati ma estremamente frammentati, per cui la gestione associata rappresenterà l’unico modo per superare i limiti dello sminuzzamento della proprietà. La quercia da sughero, che in Italia ha una diffusione contenuta, è un albero con una forte valenza simbolica, in grado di evocare una antica cultura agroforestale e di caratterizzare, grazie al suo aspetto peculiare, interi contesti territoriali, qualificandoli sotto il profilo ecologico, ambientale e paesaggistico. Oggi tali aspetti, in un contesto di mercato sempre più globale, rivestono un ruolo non marginale anche ai fini della valorizzazione delle funzioni eco-sistemiche e di quelle paesaggistiche. In questo senso, il rafforzamento della filiera, anche nei suoi risvolti industriali, di organizzazione e promozione del mercato presenti in alcune zone della nostra Penisola, rappresenta un contributo fondamentale nella lotta allo spopolamento e alla desertificazione ambientale che numerosi borghi e realtà periferiche del Meridione vivono da tempo.
Aggiornato il 23 agosto 2022 alle ore 11:50