L’economia peggiora: allarme di Confcommercio

“I consumi rallentano, l’inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Mario Draghi e un’azione di Governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del Pnrr, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende”.

Così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, commentando i dati sulla situazione del Paese, alla luce dell’analisi fornita dalla Confederazione nel documento sulla Congiuntura. A tal proposito Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, spiega: “I mesi estivi si sono aperti all’insegna di un preoccupante clima d’incertezza. Il quadro internazionale appare ancora molto complesso e non si intravedono segnali di risoluzione del conflitto in Ucraina. I mercati delle materie prime continuano a essere attraversati da molteplici turbolenze, elemento che contribuisce a rendere molto complicata l’individuazione della fine della fiammata inflazionistica che sta coinvolgendo tutte le principali economie”.

La situazione del Pil

A giugno la fiducia delle famiglie si piazza al minimo da novembre del 2020. Ma c’è dell’altro, ovvero la riduzione del Pil in termini congiunturali. Ancora Bella: “Una tendenza che si dovrebbe confermare anche a luglio, mese per il quale la nostra stima indica un calo dello 0,6 per cento su giugno e una crescita nulla nel confronto annuo”. E poi: “Non vanno trascurati alcuni elementi che potrebbero rappresentare il primo segnale di un atteggiamento più attento delle famiglie. Anche a giugno 2022 la domanda si è concentrata verso il recupero della componente relativa ai servizi (+11,9 per cento nel confronto annuo) soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero. Per i beni (-3,3 per cento su giugno 2021) la situazione si conferma articolata. Se per l’automotive il dato dell’ultimo mese consolida una crisi che si protrae ormai da un anno per altri, come l’abbigliamento e le calzature e alcuni non durevoli per la casa, il calo dell’ultimo mese conferma le difficoltà che la domanda di questi beni ancora incontra. Se la stagione dei saldi appare moderatamente favorevole, per gli alimentari si sono consolidati i segnali di ridimensionamento della domanda; non si tratta più solo di una sostituzione a favore dei consumi fuori casa: è presente anche un effetto prezzo decisamente negativo”.

Il tema inflazione

“Il perdurare di questa situazione – termina Bella – con dinamiche dei prezzi particolarmente accentuate per molti beni e servizi per le quali le famiglie hanno margini limitati nella compressione dei relativi consumi, non potrà non influire sui comportamenti delle famiglie. L’espansione della quota destinata alle spese obbligate, in un contesto di stagnazione o riduzione del reddito disponibile, è destinata a riflettersi sulla domanda di quella parte dei consumi liberi che, soprattutto per quanto attiene ai servizi, sono ben lontani dall’avere recuperato i livelli del 2019”.

Aggiornato il 19 luglio 2022 alle ore 15:29