L’istituto del Trust

Che cos’è il Trust? Quando è giusto usarlo? Quanto costa e quali sono benefici nell’utilizzo di questo strumento? Partiamo dalla definizione. Trust significa “affidamento”. Il Trust è un rapporto giuridico che nasce dalla stipula di un atto tra vivi o di un testamento, con cui un soggetto (settlor o disponente) trasferisce beni o diritti a un altro soggetto (Trustee o fiduciario) con l’obbligo, di quest’ultimo, di amministrarli nell’interesse del disponente o di altro soggetto (beneficiario o beneficiary) oppure per il perseguimento di uno scopo determinato, sotto l’eventuale vigilanza di un terzo (protector o guardiano), secondo le regole dettate dal disponente nell’atto istitutivo di Trust e dalla legge regolatrice dello stesso.

Il “disponente” è quindi chi possiede i beni e li apporta nel Trust decidendo per quale finalità debbono essere usati e da chi. Il “beneficiario” è invece il soggetto a cui il disponente ha demandato l’utilizzo e la gestione dei beni. Il “trustee” è chi si intesta i beni e gestisce il trust (generalmente la Trust Company). Il figura del “guardiano” può essere istituita dal disponente allo scopo di sorvegliare l’operato del Trustee verificando che la gestione avvenga nel migliore dei modi. Il Trust nasce e si sviluppa nei paesi anglosassoni nella tradizione del comune low. Arriva nel nostro Paese (e negli altri aderenti) solo nel 1985 grazie alla Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985 resa esecutiva con la legge n. 364 del 16 ottobre 1989 e in vigore il 1° gennaio 1992 che ha solo inquadrato gli aspetti civilistici fondamentali demandando ai singoli Stati l’inquadramento dell’istituto sotto il profilo fiscale.

L’approccio iniziale è stato decisamente “timido” dovuto alla diffidenza verso uno strumento molto lontano dalla nostra cultura, ma quando si è cominciato ad apprezzare la sua utilità in termini di flessibilità, personalizzazione e protezione, è diventato uno strumento decisamente più usato anche grazie allo svilupparsi e al proliferare delle Trust Company. I dottori commercialisti e i consulenti finanziari in primis hanno sempre di più sensibilizzato i loro clienti nell’utilizzo di quanto prodotto. Quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere con l’utilizzo del Trust?

L’obiettivo principale è sicuramente la protezione del patrimonio in quando il disponente mediante lo strumento del Trust si spossessa completamente e definitivamente dei beni che entrano a far parte di un patrimonio separato e autonomo rispetto a ogni altra posizione giuridica del disponente. In questo modo si evita che il patrimonio possa essere aggredito a seguito di vicende personali che possano riguardare il disponente (ovviamente viene costituito in assenza di dolo). Altro obiettivo non meno importante riguarda la definizione delle figure e delle regole che devono essere inserite nelle gestione del patrimonio, nonché le modalità.

La figura del Trust è generalmente utilizzata nel passaggio generazionale. L’imprenditore infatti allo scopo di ottimizzare la gestione del suo patrimonio (azienda, patrimonio immobiliare e patrimonio finanziario) sempre più spesso ricorre a questo strumento individuando la strategia ottimale per la prosecuzione delle sua attività aziendale e per la gestione del patrimonio patrimoniale e finanziario. Per l’individuazione di detta strategia è fondamentale avvalersi di validi professionisti in grado di consigliare al meglio sia sotto l’aspetto funzionale che strutturale.

Ma quanto costa costituire un Trust? Difficile definire i costi per la costituzione di un Trust in quanto dipendono essenzialmente dal patrimonio da dover gestire e dalla complessità della struttura che si vuole creare. Possiamo però evidenziare due tipi di costo: un costo istituzione che si applica solo all’inizio e un costo di gestione annuale. Da non sottovalutare anche la valenza fiscale del Trust che permette la non applicazione al patrimonio delle spese di successione in quando il patrimonio stesso viene trasferito a un altro soggetto giuridico.

Non si pensi nemmeno lontanamente che il Trust possa essere utilizzato per fini illeciti a salvaguardia di un patrimonio che potrebbe essere presto aggredito che le malversazioni o gli illeciti effettuati. In questo caso lo strumento verrebbe immediatamente smontato in quando dimostrata la mala fede del proponente disponente. Insomma, il Trust è un bel vestito fatto su misura da indossare per le migliori occasioni ma deve essere disegnato e cucito dalle abili mani di un sarto capace di trasformare i nostri desideri e le nostre aspettative in realtà.

Aggiornato il 24 maggio 2022 alle ore 12:04