La transizione ecologica, come il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), sono diventati rispettivamente per la comunicazione politica la risoluzione di tutti i mali endemici che affliggono il mondo (surriscaldamento del pianeta) e del nostro Paese. Ma che cosa significa realmente la transizione ecologica? Quali saranno gli effetti che avrà sulla nostra struttura produttiva? L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere attraverso la cosiddetta energia rinnovabile l’affrancamento dalle fonti fossili quali: il carbone, il petrolio, il gas e l’energia prodotta dalle centrali nucleari. Il fine ultimo è l’abbassamento della temperatura del globo terrestre che si è alzato, secondo i sostenitori della teoria, a causa della immissione di Co2 che provoca l’effetto serra.
La crisi legata al costo dell’energia da fonti fossili, anche a causa del conflitto in Ucraina, sta provocando, nel migliore dei casi, la perdita di competitività delle nostre imprese industriali rispetto ad altre nazioni meno dipendenti dall’importazione. E, nell’ipotesi peggiore, la vera e propria chiusura dell’attività. La forza economica dell’Italia è l’industria manifatturiera e di trasformazione. Siamo il secondo Paese in Europa, dopo la Germania, e tra i primi otto del mondo nel settore manifatturiero. Industria, peraltro, che ci ha salvato durante la crisi finanziaria mondiale innescata dalla bancarotta della Lehman Brothers il 15 settembre del 2008. In sostanza, il nostro sistema produttivo si basa sulla importazione di materie prime e la trasformazione delle stesse in prodotti finiti d’eccellenza, che il mondo ci invidia.
Importiamo la quasi totalità di fonti energetiche (petrolio e gas) e abbiamo abbandonato il nucleare dopo il referendum popolare, che fu fortemente influenzato negativamente dal disastro di Chernobyl. Ci stiamo letteralmente suicidando dal punto di vista economico. Il surriscaldamento del pianeta a causa dell’attività umana è solo presunto (il pianeta ha subito corsi e ricorsi per quanto attiene il clima). La distruzione della nostra struttura produttiva, nelle condizioni date, è invece certa! Più che di economia sostenibile dovremmo parlare di sostenibilità dell’economia!
Aggiornato il 18 maggio 2022 alle ore 09:51