Si aggrava la crisi del mercato dell’auto europeo, al nono mese consecutivo in calo. Le immatricolazioni nell’Unione europea, Efta e Regno Unito – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state 1.127.077, il 18,8 per cento in meno dello stesso mese dell’anno scorso.
Nel primo trimestre 2022 sono state vendute in tutto 2.753.256 vetture, con un calo del 10,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 33,6 per cento rispetto al 2019, al periodo cioè precedente alla pandemia. Alle interruzioni di forniture di materie prime e componenti si è aggiunta la guerra in Ucraina e, sottolinea il Centro Studi Promotor, “non si vede alcun segnale di inversione di tendenza”.
La crisi ha colpito tutti i mercati dell’area esclusi quelli piccolissimi dell’Islanda e di Cipro. Il calo più forte nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 lo registra la Spagna (-48,1%), seguita da Regno Unito (-40,4%), Italia (-37,1%), Francia (-34%) e Germania (-28,9%). “In Italia il ritardo degli incentivi – spiega il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano – ha effetti anche sulle auto elettriche, con un calo del 14,1% a fronte di un incremento del 29% in Germania e addirittura del 78,7 per cento nel Regno Unito”.
Per l’Anfia è necessario che i governi europei varino interventi straordinari per gestire la crisi. In Italia l’Unrae apprezza l’emanazione del Dpcm con il piano triennale degli incentivi, a lungo invocato dal mercato, ma chiede al Governo “un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici”.
“Serve una politica industriale per l’automotive. Per questo abbiamo chiesto una cabina di regia, un incontro che non c’è stato ancora e chiediamo che ci sia. Nell’attesa continueremo a lavorare insieme, a fare la nostra parte in modo propositivo”, afferma il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, mentre il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, insiste sulla necessità di accompagnare imprese e lavoratori nella transizione. In calo quasi tutti i gruppi automobilistici.
Per Stellantis il calo delle vendite a marzo è del 30,3 per cento con la quota al 18,1 per cento. Nel primo trimestre le immatricolazioni del gruppo sono state 523.977, in flessione del 21,7% con la quota che scende dal 21,7% al 19%. Crescono soltanto le immatricolazioni di Hyundai, che registra un +9,8% a marzo e un +21,3% nel trimestre.
Aggiornato il 21 aprile 2022 alle ore 09:44