Il mondo obbligazionario è stato da sempre assimilato ad un modo sicuro di investire i propri capitali evitando quella volatilità che caratterizza invece il mercato azionario. Gli investitori hanno scoperto che non è così. Abbiamo verificato a nostre spese che sempre più spesso investire in obbligazioni (specie se ad alto rendimento) comporta un rischio molto simile, se non addirittura più elevato, che investire nei mercati azionari e con rendimenti inferiori. E allora cosa facciamo? In un contesto economico finanziario dove sembra non esista la possibilità di investire in prodotti che presentano rischi minimi e rendimenti che superino anche di poco le crescite inflative qual è la “scelta giusta” per mettere al sicuro ed ottimizzare i propri risparmi. Sicuramente non tenendo i soldi sui conti correnti che verrebbero erosi inesorabilmente dall’inflazione.
E quindi cosa facciamo?
Diversificare al massimo il nostro portafoglio e spostare l’orizzonte temporale di una parte dei nostri investimenti più essere sicuramente una soluzione efficace. Il Private debt si pone come una delle alternative valide per aiutarci ad avere maggiore rendimenti in un orizzonte temporale più lungo ma in assenza di volatilità.
Vediamo di cosa si tratta
Con Il termine Private debt si fa riferimento a tutte quelle tipologie di strumenti di investimento di natura obbligazionaria emessi da società non quotate sui mercati regolamentati. Stiamo quindi parlando di un’attività di investimento alternativa alle tradizionali asset class come azioni e obbligazioni quotate. Si tratta principalmente di vere e proprie obbligazioni che vengono emesse dalle società che non hanno accesso ai mercati quotati per finanziare investimenti strategici. Fa parte della categoria del Private debt anche il direct lending ossia l’attività di concessione di finanziamenti da parte di istituzioni non bancarie ad aziende non quotate.
Le società di gestione del risparmio hanno quindi aggiunto una nuova freccia alla loro faretra: il fondo di Private debt. I fondi di Private debt, a vario titolo e con diverse modalità , intervengono a sostegno delle piccole e medie imprese non quotate finanziandone i piani di sviluppo. Attraverso un fondo di Private debt l’investitore accede ad un mercato meno volatile di quello obbligazionario caratterizzato da un rapporto rischio-rendimento molto interessante. A differenza della tradizionale obbligazione, trattandosi di investimento in strumenti di società non quotate, non esiste un mercato di negoziazione.
Questo significa che:
L’investitore non potrà procedere al disinvestimento prima della naturale scadenza degli strumenti contenuti nel fondo di Private debt (la durata media si attesta intorno ai 6-8 anni);
Non essendo presente un mercato di quotazione, il valore dell’investimento non sarà soggetto alle oscillazioni tipiche di un obbligazione classica;
L’investimento nel Private debt consente, infine, di usufruire di importanti vantaggi fiscali che lo Stato ha recentemente introdotto per agevolare gli investimenti in economia reale.
I vantaggi per l’investitore che decide di acquistare questa tipologia di fondi è triplice:
- completa esenzione dal pagamento delle imposte sul capital gain (che altrimenti sarebbe del 26 per cento);
- esenzione dal pagamento dell’imposta di successione;
- garanzia su specifiche soluzioni di Private debt da parte dello stato;
Il risparmiatore che decide di inserire nel proprio portafoglio questa tipologia di prodotti fa indubbiamente una scelta di qualità ma deve assolutamente scegliere un interlocutore valido in quanto la complessità dell’argomento necessita di una consulenza professionale avanzata.
(*) Consulente finanziario
Aggiornato il 12 aprile 2022 alle ore 12:18