“È giunto il momento di lanciare grida d’allarme”. Lo sostiene il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Di fronte a un mondo delle imprese strozzato dall’aumento del costo dell’energia, chiediamo al governo gesti coraggiosi”. In un’intervista al Messaggero, Bonomi non nasconde la propria preoccupazione. “Chiediamo di riportare la stima di 400 milioni di ore di Cassa integrazione per l’impatto che i sovraccosti energetici hanno sull’industria. Le imprese energivore sotto l’impatto di questi prezzi stanno bloccando la produzione”. Il numero uno degli industriali si aspetta dal governo “misure strutturali per tamponare questa situazione prima che diventi irreparabile”.
E parte dal “tetto al prezzo del gas” da mettere “subito” senza aspettare l’ok dell’Europa. “L’Italia deve farlo anche da sola”, esorta Bonomi. Per quanto riguarda i carburanti, “vanno tagliate le imposte indirette”. “Non è possibile – dice Bonomi – che lo Stato in questo momento benefici di un extra-gettito per miliardi e poi pensi di abbattere il prezzo al distributore solo di 15 centesimi al litro”. Confindustria si aspetta anche interventi sul piano fiscale, in particolare “un taglio contributivo del cuneo fiscale” e una “reale modifica del sistema di tassazione delle imprese”. “Draghi deve fare Draghi”, esorta il presidente degli industriali, ricordando quando il premier parlava di debito buono e debito cattivo. “Questo è il momento di calare sul terreno quegli inviti al ricorso al debito buono”, afferma Bonomi.
Aggiornato il 18 marzo 2022 alle ore 10:26