Scenari di guerra sui circuiti finanziari

Cos’è lo Swift, il meccanismo tramite il quale si vorrebbero applicare le sanzioni alla Russia in seguito all’attacco all’Ucraina? È il sistema che fa girare i pagamenti nel mondo, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications, società con sede a Bruxelles che connette le istituzioni finanziarie di tutto il pianeta per i trasferimenti di denaro. Precludere a un Paese l’accesso al sistema Swift significa escluderlo dal sistema finanziario internazionale, in quanto non potrebbe più inviare o ricevere denaro. Messa così sembrerebbe la soluzione più semplice da adottare e anche la più efficace per attuare l’embargo. Ma ogni azione sui circuiti finanziari internazionali deve essere attentamente valutata, perché potrebbe far nascere o rafforzare altri circuiti alternativi, come Unionpay ad esempio.

Cos’è Unionpay? È nientedimeno che l’unico emettitore di carte di credito autorizzate in Cina, in pratica un consorzio interbancario che opera sotto l’autorizzazione della Banca popolare cinese. Particolare non trascurabile è che Unionpay è già attiva in 180 Stati e ha già messo a disposizione della Russia il suo circuito, anche come alternativa alle americane Visa e Mastercard. Il primato occidentale nei sistemi finanziari potrebbe così uscire indebolito e favorire un circuito alternativo asiatico molto forte, grazie alla tecnologia cinese. Forse, non a caso anche l’India, insieme alla Cina, si è astenuta all’Onu sul voto di condanna alla Russia.

I rapporti fra Russia e Cina, inoltre, potrebbero stringersi ulteriormente, in maniera simile a quanto avvenuto con le sanzioni del 2014, varate all’indomani dell’occupazione della Crimea. In quell’occasione i due Paesi convennero di accettare le reciproche monete nazionali negli scambi commerciali, mettendo in soffitta Euro e Dollaro. E poi c’è il discorso delle monete virtuali, come Bitcoin ed Ethereum, che per la loro natura immateriale sono al riparo da sequestri e confische. Va anche ricordato che solo il portatore conosce le chiavi di accesso del portafoglio in criptovalute, per cui ogni forma di controllo dovrebbe passare dalle piattaforme di scambio in cui avvengono le transazioni da un wallet all’altro. Probabilmente stiamo entrando in una nuova epoca, dove ai conflitti combattuti sul terreno si aggiunge una guerra finanziaria dai connotati del tutto nuovi.

Aggiornato il 18 marzo 2022 alle ore 10:15