Le dure sanzioni degli Stati Uniti d’America e dell’Europa spingono la Russia nelle braccia della Cina, allontanando la comunità imprenditoriale europea delle dinamiche commerciali con Mosca. Emmanuel Macron ha già dichiarato che i 50 miliardi di euro stanziati in bilancio dalla Francia per il 2022, come argine alla crisi economica frutto dell’aggressione russa in Ucraina, non bastano più, mentre, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato la creazione di un fondo per sostenere le imprese e l’evoluzione tecnologica del Paese. L’Italia può ritornare a comprendere l’importanza dell’export e della cooperazione economica nel Mediterraneo, valorizzando il mare comune, la logistica regionale e tessendo forti relazioni commerciali e diplomatiche con i Paesi da sempre attenti alle nostre dinamiche geopolitiche: i Balcani. Le economie nella regione dei Balcani occidentali possono divenire il centro propulsore della ricrescita economica italiana. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) afferma che quattro settori rivestono un’importanza particolare: il commercio interno, l’industria, la pubblica amministrazione e l’agricoltura.
Il commercio interno, compreso trasporto e stoccaggio, alloggi e servizi di ristorazione, risulta il più grande settore delle economie dei Balcani occidentali, che vanno dal 18 per cento del valore aggiunto in Albania al 27 per cento in Montenegro. Dopo aver affrontato un passato tortuoso, l’Albania di oggi è un paese in forte crescita. Molte sono state le riforme politiche ed economiche approvate con lo scopo di porre fine a una crisi economica del recente passato, cercando di passare da un’economia centralizzata e pianificata a un’economia di mercato. Vi è stata una privatizzazione dei settori economici, un’approvazione e un’attuazione di riforme sociali e un’incentivazione all’investimento, anche per attrarre le imprese estere.
Il paese presenta un mercato funzionale, che punta a un miglioramento della stabilità e a una crescita sempre più importante. Dal 2014 si è potuto constatare un incremento dell’attività economica grazie a un aumento della richiesta interna privata e a una riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale, migliorando la condizione dei finanziamenti bancari. Capacità economiche e commerciali che aiutano a comprendere l’importanza della cooperazione tra Albania e le imprese delle regioni meridionali italiane. Grande sostenitore, di una ripresa delle relazioni economiche e commerciali con l’Albania da rafforzare dopo lo scoppio del conflitto, è Umberto Pagano, esperto in diritto societario e internazionalizzazione delle imprese dello Studio Ansaldi&Partners di Napoli, che in codesto momento storico rilancia l’azione di cooperazione economica con l’Albania.
In occasione di un’importante notizia economica proveniente da Tirana, Umberto Pagano ha dichiarato: “L’Ufficio per le attività economiche e ambientali dell’Ocse ha recentemente lanciato un’iniziativa regionale per la valorizzazione di idee innovative di giovani imprenditori nello sviluppare start up in Albania. Un’iniziativa sostenuta da Italia e Polonia che ha riunito in Albania oltre cento giovani imprenditori con alcuni esponenti dei comuni albanesi per discutere sui loro progetti innovativi. Un’opportunità importante anche per le imprese e i giovani imprenditori del meridione italiano”. La cooperazione tra Italia e Albania, per la ripresa dalla crisi economica generata dall’emergenza sanitaria e dall’aggressione russa, trova nei Balcani la chiave per l’innovazione, la transizione digitale e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, quali strumenti essenziali per la creazione di un circuito virtuoso atto a far crescere l’economia italiana e dell’intero Mediterraneo.
Aggiornato il 10 marzo 2022 alle ore 11:11