Carburante alle stelle, con il diesel che oggi praticamente costa più della benzina nonostante l’accisa sia più bassa. In sintesi, viaggia verso i 2,1 euro al litro, mentre si avvicina ai 2 euro nella modalità self. Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, Eni in mattinata ha alzato di 14 centesimi al litro il prezzo della benzina e di 24 centesimi al litro quelli del gasolio. Per Ip, invece, 15 centesimi in più al litro sulla benzina e +17 centesimi al litro sul gasolio. Da segnalare anche Q8 (+9 centesimi al litro sulla benzina e +16 centesimi al litro per il gasolio) e Tamoil (+7 centesimi al litro sulla benzina e +13 centesimi al litro sul gasolio).
I prezzi
Volgendo poi lo sguardo alla media dei “listini” indicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta notati alle 8 di ieri su 15mila impianti, come riportato dall’AdnKronos, abbiamo avuto: “Benzina self-service a 2,042 euro/litro (+39 millesimi, compagnie 2,057, pompe bianche 2,006), diesel a 1,960 euro/litro (+55, compagnie 1,965, pompe bianche 1,948). Benzina servito a 2,146 euro/litro (+30, compagnie 2,195, pompe bianche 2,052), diesel a 2,067 euro/litro (+43, compagnie 2,106, pompe bianche 1,990). Gpl servito a 0,865 euro/litro (+3, compagnie 0,873, pompe bianche 0,856), metano servito a 2,024 euro/chilo (+64, compagnie 2,011, pompe bianche 2,034), Gnl 2,136 euro/chilo (+7, compagnie 2,141 euro/chilo, pompe bianche 2,132 euro/chilo). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self-service 2,124 euro/litro (servito 2,322), gasolio self-service 2,040 euro/litro (servito 2,244), Gpl 0,973 euro/litro, metano 2,230 euro/chilo, Gnl 2,099 euro/chilo”.
“La tempesta perfetta”
Nel frattempo, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in una intervista a Repubblica, ha parlato degli effetti del conflitto russo-ucraino: “È in atto una tempesta perfetta. La guerra sta accelerando un processo che era già in atto: la frenata della ripresa economica è cominciata a settembre, la mancanza di una strategia di politica energetica risale a decenni fa, e ci sono riforme che aspettano da trent’anni. Ora abbiamo bisogno di interventi radicali”. E ancora: “Dobbiamo mettere in condizioni le centrali a carbone ancora attive di lavorare al massimo, sospendere straordinariamente i limiti di emissione per l’uso di olio combustibile, potenziare gli impianti di Gnl, il gas naturale liquefatto, realizzandoli in mare visto che nei porti la politica non li ha voluti. Dobbiamo importare di più da Paesi come Algeria e Qatar per fare fronte alla crisi energetica”.
Aggiornato il 09 marzo 2022 alle ore 14:48