Le Borse europee cedono. Si respira un clima pesante. Il prezzo del gas torna a salire. Milano ha toccato un calo del 4 per cento nell’indice Ftse Mib. Con l’invasione russa dell’Ucraina, Parigi ha registrato una perdita del 3,4 per cento, Francoforte del 3,2 per cento, Amsterdam del 2,9 per cento, Londra del 2,7 per cento e Madrid del 2,3 per cento. In Piazza Affari, che dopo il picco di ribassi è tornata su un calo inferiore ai quattro punti percentuali, guidano i cali le banche, con Unicredit e Mediolanum anche sospese in asta di volatilità, mentre Bper cede il 7 per cento. In calo del 6 per cento sempre sotto quota 0,28 Tim, in controtendenza Inwit (+1 per cento).
Seduta drammatica per le Borse asiatiche. Tokyo in chiusura lascia sul terreno, nell’ultima seduta della settimana, il 2,23 per cento. Pesante anche Hong Kong che cede il 2,69 per cento. Shanghai e Shenzhen hanno invece chiuso con una flessione rispettivamente dello 0,96 per cento e dell’1,28 per cento Sydney invece dello 0,57 per cento e Seul dell’1,22 per cento. La Borsa di Mosca resta chiusa per il quinto giorno consecutivo, segnando un record nella storia del Paese. È quanto scrive Bloomberg citando la Banca centrale russa. Dall’ultima volta che la Piazza di Mosca è stata aperta, i titoli russi quotati a Londra hanno azzerato il proprio valore, prima di essere sospesi.
Le aziende europee esposte in Russia hanno perso più di 100 miliardi di dollari di valore. Il rublo resta debolissimo sul dollaro ma recupera. La moneta russa, che prima della guerra in Ucraina trattava a 75 sul dollaro, viene scambiata a 110 sul biglietto verde, dopo i 117 di ieri. Torna a salire il gas. Dopo un avvio sotto i 150 euro, il prezzo ad Amsterdam allunga a 175 euro Mwh con un incremento dell’ 8,8 per cento ma ancora lontano dal massimi di 200 euro anche se c’è forte volatilità. La quotazione a Londra è a 415 penny al Mmbtu con un rialzo dell’8 per cento.
Aggiornato il 04 marzo 2022 alle ore 15:55