Realizzare progetti nei settori della decarbonizzazione, ma anche della transizione ecologica ed energetica. Questo quanto indicato dall’intesa raggiunta tra Gilberto Dialuce, presidente di Enea e Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, in merito all’annuncio della sigla di un un Joint cooperation agreement (Jca). L’obiettivo è quello di sviluppare prototipi, “tecnologie e processi innovativi, studi di fattibilità e analisi di scenario, lo scambio di competenze e conoscenze e la promozione di iniziative congiunte per un valore di oltre 8 milioni di euro costituito dall’apporto di risorse umane, tecniche e finanziarie da entrambe le parti”.
Descalzi, ha dichiarato: “Grazie anche a un rapporto di collaborazione sempre più stretto con il mondo accademico e della ricerca, Eni sta notevolmente accelerando il suo percorso di sviluppo e applicazione di nuove forme di energia pulita. Il legame tra Eni e i centri di ricerca di eccellenza come Enea assume un ruolo sempre più profondo e decisivo per poter tracciare insieme il futuro dell’energia, catalizzando competenze e capacità per implementare tutte le soluzioni disponibili in tempi rapidi. Gli obiettivi imprescindibili che ci siamo dati al 2050, in termini di completo abbattimento delle emissioni nette dei nostri processi industriali e prodotti, implicano un ruolo prioritario e strategico dell’R&D. Solo attraverso una risposta comune e l’applicazione di tutte le tecnologie disponibili potremo infatti vincere questa grande sfida”.
Dialuce, da par sua, ha commentato: “Quest’intesa consente di mettere le nostre competenze, infrastrutture e capacità di innovazione a disposizione di un’azienda leader a livello internazionale come Eni su temi strategici quali la decarbonizzazione, la sostenibilità e la transizione energetica ed ecologica attraverso l’attuazione di progetti concreti. L’accordo si inquadra nell’ambito della nostra mission nel campo della ricerca applicata per sviluppare partnership con le imprese, trasferendo tecnologie innovative e servizi avanzati per la crescita e la competitività. Quest’intesa, inoltre, rafforza la collaborazione già in atto con Eni nel Cluster tecnologico nazionale Energia, nel campo della fusione nucleare e in altre iniziative per l’economia circolare, il solare a concentrazione e l’accumulo termico”.
In una nota è stato spiegato che “l’accordo riguarda gli ambiti della produzione di energia da fonti rinnovabili e a basse emissioni di Co2, del supercomputing, della superconduttività e dell’economia circolare, tra cui processi innovativi per la valorizzazione degli scarti e per la produzione di biogas, biometano e di biochar, e prevede anche l’utilizzo delle infrastrutture e dei laboratori nei Centri Ricerche Enea”.
Per le fonti rinnovabili “l’intesa prevede l’identificazione di contesti di utilizzo innovativi per il solare a concentrazione, valutando lo sviluppo di sistemi combinati di generazione e stoccaggio termico, la promozione di partnership nazionali e internazionali per la progettazione di soluzioni industriali e la partecipazione congiunta a progetti di ricerca e sviluppo per la realizzazione e validazione di prototipi”.
Nell’ambito del supercomputing “la partnership svilupperà, fra l’altro, tecnologie e hardware di nuova generazione per un innovativo sistema di High performance computing (Hpc) ad alta efficienza energetica e di calcolo”. Mentre per quanto concerne la superconduttività Enea ed Eni “collaboreranno allo sviluppo di una tecnologia innovativa per il design e la realizzazione di un sistema di rilevazione e prevenzione del Quench (perdita delle caratteristiche superconduttive) in un magnete a superconduttori Hts. In questo settore, Eni ed Enea sono già insieme in un’alleanza strategica per la realizzazione di un grande polo scientifico-tecnologico sulla fusione Dtt (Divertor tokamak test) che verrà realizzato nel Centro Ricerche Enea di Frascati (Roma)”.
Aggiornato il 24 febbraio 2022 alle ore 16:54