Secondo le stime preliminari, “nel mese di gennaio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,6 per cento su base mensile e del 4,8 per cento su base annua (da +3,9 per cento del mese precedente)”. Per l’Italia si tratta del valore più alto dal 1996.
Questo quanto riferito dall’Istat, che ha aggiunto: “L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +29,1 per cento di dicembre a +38,6 per cento), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9 per cento a +93,5 per cento), e in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +22 per cento a +23,1 per cento), dei beni alimentari, sia lavorati (da +2 per cento a +2,4 per cento) sia non lavorati (da +3,6 per cento a +5,4 per cento) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3 per cento a +3,5 per cento); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6 per cento a +1,4 per cento)”.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, “rimane stabile a +1,5 per cento – hanno spiegato dall’Istituto nazionale di statistica – mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6 per cento a +1,8 per cento. L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei beni energetici regolamentati (+42,9 per cento) e in misura minore a quelli degli energetici non regolamentati (+3,2 per cento), dei beni alimentari non lavorati (+2,1 per cento), degli alimentari lavorati (+1,4 per cento), dei beni durevoli (+1 per cento) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9 per cento). Solo i servizi relativi ai trasporti diminuiscono (-1,6 per cento), a causa per lo più di fattori stagionali”.
Ancora l’Istat: “Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +5,5 per cento a +7,1 per cento), mentre la crescita di quelli dei servizi rimane stabile a +1,7 per cento; il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni resta negativo (-5,4 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a dicembre (-3,8). L’inflazione acquisita per il 2022 – hanno proseguito – è pari a +3,4 per cento per l’indice generale e a +1 per cento per la componente di fondo. Accelerano sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,4 per cento di dicembre a +3,2 per cento) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4 per cento a +4,3 per cento)”.
Secondo le stime preliminari, “l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2 per cento su base mensile e del 5,3 per cento su base annua (da +4,2 per cento di dicembre). La variazione congiunturale più contenuta, rispetto a quella del Nic, è dovuta all’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature – ha terminato l’Istat – di cui l’indice Nic non tiene conto, che determinano una diminuzione di questo comparto merceologico pari a -19,1 per cento”.
Come cambia il paniere
Le novità del 2022, con riferimento sia ai pesi sia al paniere, riflettono “la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi”. Così l’Istat, che ha sottolineato: “Nel paniere del 2022 utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.772 prodotti elementari (1.731 nel 2021), raggruppati in 1.031 prodotti, a loro volta raccolti in 422 aggregati. Per il calcolo dell’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) il paniere comprende 1.792 prodotti elementari (1.751 nel 2021), raggruppati in 1.050 prodotti e 426 aggregati”.
Pertanto “oltre che delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie, l’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere tiene conto dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Tra i prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie e delle novità normative, entrano nel paniere 2022: sedia da pc, friggitrice ad aria, saturimetro (o pulsossimetro), psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per Covid-19, poke take away e streaming di contenuti musicali”.
C’è dell’altro: “Tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati, entrano nel paniere, tra gli altri, il pane di altre farine (nell’ambito del pane fresco), il gas di città e gas naturale mercato libero e gli occhiali da lettura senza prescrizione (nell’ambito degli occhiali e lenti a contatto correttivi). Escono dal paniere 2022 compact disk e hoverboard”.
Aggiornato il 02 febbraio 2022 alle ore 15:34