Un rallentamento che ha fatto tirare, almeno momentaneamente, un sospiro di sollievo. I prezzi della benzina e del gasolio hanno subito una frenata dopo circa tre settimane di rialzi. Allo stesso tempo, Coldiretti ha ricordato: “In un Paese come l’Italia dove l’85 per cento delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento di benzina e gasolio colpisce il carrello della spesa delle famiglie e i costi delle imprese”.
L’andamento dei prezzi
Secondo le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico – elaborati dalla Staffetta – e rilevati alle 8 di ieri su circa 15mila impianti, sono emersi i seguenti dati: benzina self service a 1,779 euro/litro (invariato, compagnie 1,789, pompe bianche 1,756), diesel a 1,653 euro/litro (invariato, compagnie 1,660, pompe bianche 1,636). Poi benzina servito a 1,905 euro/litro (invariato, compagnie 1,956, pompe bianche 1,809), diesel a 1,785 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,835, pompe bianche 1,690). E ancora: Gpl servito a 0,819 euro/litro (invariato, compagnie 0,826, pompe bianche 0,812), metano servito a 1,789 euro/chilo (invariato, compagnie 1,852, pompe bianche 1,740), Gnl 2,568 euro/chilo (-16, compagnie 2,627 euro/chilo, pompe bianche 2,523 euro/chilo).
I prezzi sulle autostrade
Questi, invece, i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,863 euro/litro (servito 2,071), gasolio self service 1,748 euro/litro (servito 1,976), Gpl 0,917 euro/litro, metano 2,130 euro/chilo, Gnl 2,594 euro/chilo.
L’affondo di Coldiretti
In tale quadro, come detto, è arrivata anche la presa di posizione di Coldiretti, che in relazione ai prezzi dei carburanti ha commentato: “L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia, perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani, che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – hanno notato – è anche l’intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano a incidere fino dal 30 al 35 per cento sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In questo scenario – hanno concluso – pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea”.
Come agire sui ritardi strutturali
“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture, che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” ha notato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Aggiornato il 25 gennaio 2022 alle ore 12:47