Il boom delle vacanze, le bollette non pagate e il gas in Sicilia

In questo periodo si discute molto di assegnazione dei sussidi governativi e di contributi al pagamento delle bollette energetiche alle famiglie in difficoltà. Va evidenziato che la erogazione dei sussidi deve avere carattere straordinario e tempi limitati di erogazione per riprendere ad intraprendere una pianificata politica di investimenti strutturali aventi lo scopo di riattivare ed incrementare la capacità produttiva del Paese e di conseguenza il rafforzamento e la crescita della domanda interna di beni e di servizi. Va anche detto che l’assegnazione dei sussidi sarà efficace se sarà attuata selettivamente sulla base di regole semplici, senza a presenza di “eccezioni” che rendono contorta e difficoltosa la applicazione delle norme di riferimento. Sarebbe opportuno escludere da tali sussidi tutti coloro che hanno potuto prenotare pacchetti turistici e vacanze in Italia e all’estero.

Costoro non potranno invocare lo stato di bisogno certificabile per l’ottenimento del contributo-sussidio, che sarebbe difficile da dimostrare avendo pagato simili spese del tutto secondarie rispetto all’urgenza del pagamento delle bollette energetiche! Tale verifica preventiva consentirebbe di dare una forte spallata alla ignobile cultura del piagnisteo tutta italica e consentirebbe di indirizzare le risorse alle famiglie veramente bisognose evitando inutili e dispendiosi finanziamenti a pioggia e i conseguenti abusi che abbiamo incontrato con il reddito di cittadinanza assegnato a coloro che non ne avevano diritto, o anche a decine di migliaia di immigrati che, appena avuto il beneficio, sono ritornati repentinamente nel loro Paese di origine, alla faccia della inclusione buonista!

La lista dei vacanzieri è facilmente reperibile ottenendo i tabulati delle società di carte di credito e del tracciamento dei pagamenti bancomat. Ad una eventuale obiezione all’uso di queste informazioni perché potrebbero costituire una violazione del diritto alla riservatezza dei dati personali, si può tranquillamente affermare che tale diritto è stato da circa due anni palesemente e continuamente violato per motivi di controllo sociale di massa, per dare la caccia ai non vaccinati, ecc. In questo caso, si potrebbero invocare legittimi motivi di tutela delle risorse disponibili assegnabili a coloro che sono veramente bisognosi! Il criterio di erogazione a pioggia ricorda strutture societarie da terzo e quarto mondo e non più giustamente, a modelli sociali liberali e democratici.

Infine, la dilatazione dei costi energetici può essere coperta con lo sfruttamento dei giacimenti di gas esistenti nella penisola. Come riportato dal maggiore giornale economico italiano a febbraio 2019, il più importante si trova a Gela, definita il Texas d’Italia. Lo sfruttamento di questi giacimenti è quasi totalmente spento per l’imposizione di comprare la benzina delle compagnie nordamericane che determinano liberamente e pericolosamente il prezzo di vendita alla pompa, provocando spinte inflazionistiche che aumentano le disuguaglianze e la tenuta sociale dei Paesi colpiti.

Ritornare allo sfruttamento del gas siciliano e la ricerca di altre fonti energetiche da parte dell’Eni possono essere una occasione per l’Italia per riprendersi degnamente il proprio posizionamento economico e strategico internazionale. Tranquilli tutti! Non c’è un altro della statura di Mattei che proverà a trovare rapidamente fonti interne non utilizzate. Chi ha provato a farlo è stato bersagliato da un mandato di cattura esibito teatralmente in pieno vertice europeo. Non ci sarà quindi un’altra Bascapé a regia angloamericana.

Abbiamo i nostri politici, bellezza!

Aggiornato il 03 gennaio 2022 alle ore 12:53