Gas: il prezzo resta a livelli record

Il freddo, la crisi ucraina e i ritardi nella certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Sono alcune tra le cause dell’aumento del prezzo del gas. Infatti, restano sui massimi livelli i prezzi europei del gas dopo il record assoluto toccato oggi, quando il benchmark Ttf ha toccato i 180,5 euro/Mwh in rialzo del 22 per cento. L’impennata  ha riguardato anche il benchmark britannico (+21,2 per cento) a 4,5 sterline per therm. Stamani il prezzo del gas all’hub olandese, riferimento per l’Europa, ha raggiunto i 180,2 euro per megawattora, mentre il benchmark britannico ha toccato le 4,5 sterline per therm. Il forte rialzo del costo del gas naturale europeo è dovuto alla riduzione delle spedizioni russe verso la Germania attraverso il gasdotto Yamal-Europe, in pieno inverno.

Frattanto, la produzione di energia eolica in Germania è scesa ai minimi da cinque settimane, il che, combinato con le interruzioni delle centrali nucleari francesi, i ritardi nel gasdotto Nord Stream 2 e i rischi geopolitici in Bielorussia e Ucraina, ha contribuito a innescare una delle più gravi crisi del gas naturale nella storia d’Europa. Con le importazioni in calo e le scorte in esaurimento, gli investitori temono ora che la crisi duri per tutto l’inverno. Sono in lieve rialzo sui mercati asiatici dopo il balzo di ieri. Il dollaro è scivolato ed i prezzi del greggio in genere si muovono inversamente alla valuta Usa.

A dare forza alle quotazioni, il ritorno della propensione al rischio degli investitori, confortati dal fatto che la maggioranza dei governi ha scelto di non imporre lockdown per frenare la diffusione della variante Omicron del Covid-19 e grazie alla Cina che ha affermato di essere in grado di sostenere la crescita economica. I futures sul greggio West Texas Intermediate salgono dello 0,32 per cento a 71,35 dollari al barile, dopo aver guadagnato il 3,7 per cento ieri.

Aggiornato il 22 dicembre 2021 alle ore 12:19