Tridico: “Vorrei che il 2022 fosse l’anno del salario minimo”

“Il salario minimo favorirebbe soprattutto giovani e donne”. Ne è convinto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. In un’intervista alla Stampa annuncia: “Vorrei che il 2022 fosse l’anno del salario minimo”. E sulle pensioni conferma: “Ci sarà un adeguamento pari all’1,7 per cento lordo dell’importo dell’assegno mensile, una rivalutazione piena che non accadeva da anni e che è stata attivata in modo tempestivo per far arrivare l’integrazione alle persone il prima possibile”. Secondo Tridico, “il fenomeno del dumping salariale e dei working poor, già evidente prima, si è acuito con la pandemia e ora rischia di creare ulteriori povertà”, “un salario minimo non è in contraddizione con una legge sulla rappresentanza, che peraltro sembra ancora lontana dal veder la luce”.

Sull’occupazione femminile che non è ripartita, risponde: “A fianco di politiche di decontribuzione, per le quali nel 2021 l’Inps ha speso 24 miliardi di euro, si devono attivare politiche di conciliazione lavoro-famiglia come congedi, obbligatori anche per i papà, asili nido, smart working, riduzione dei tempi di lavoro”. Interpellato sul rapporto della commissione tecnica sul Reddito di cittadinanza, in cui ci sono alcune idee per migliorare il sussidio, replica: “Sono d’accordo con tutte le proposte della commissione Saraceno, a cui l’Inps ha contribuito con il supporto tecnico”. Quota 102 e l’allargamento dell’Ape sociale ad altri lavori gravosi? “Le quote irrigidiscono, spesso servono a una platea ristretta di beneficiari e risultano inique e dispendiose – ribatte – il lavoro fatto su un allargamento dell’Ape sociale dalla commissione Damiano, con il supporto tecnico di Inps, va nella giusta direzione”.

Aggiornato il 07 dicembre 2021 alle ore 13:15