Lo studio di Deloitte sui fondi europei dedicati all’innovazione del settore agrifood

Secondo un importante studio realizzato da Deloitte per conto dalla Commissione europea, negli ultimi anni i fondi europei per la politica di promozione agroalimentare dell’Unione europea sono stati egregiamente gestiti, riuscendo a sviluppare nuove opportunità in termini di competitività e incrementando il consumo dei prodotti europei, coerentemente con le altre politiche dell’Unione, incentrate su materie molto delicate quale salute, clima, ambiente e sviluppo. Lo studio evidenzia che i programmi di promozione dell’agrifood hanno apportato un chiaro valore aggiunto in termini di incremento della competitività del settore, in particolare per quanto riguarda le attività progettate e gestite direttamente dalla Commissione europea. Aumentare la consapevolezza dei consumatori sulla sicurezza e le qualità dei prodotti agricoli europei, evidenziando l’importanza dei metodi di produzione europei, così da facilitare il riconoscimento dei sistemi di qualità e di agricoltura biologica europei, attraverso attività informative, divulgative e di sensibilizzazione svolte dai produttori e dalle organizzazioni di categoria. Secondo la ricerca di Deloitte, i programmi di comunicazione hanno sviluppato una nuova consapevolezza per i consumatori, anche con le campagne sui media realizzati dai beneficiari dei fondi europei che, mediante le misure attuate dall’Esecutivo comunitario, come le fiere e le missioni di alto livello, hanno migliorato la penetrazione soprattutto verso i mercati esteri.

Inoltre, i fondi europei dovranno contribuire agli obiettivi della strategia Farm to fork per un consumo più sostenibile e una produzione digitalizzata e innovativa. Recentemente, Alessandro Mercuri, consulting leader di Deloitte Italia, aveva dichiarato che “la risposta delle imprese italiane alle sfide imposte dalla pandemia sanitaria ha variato molto in funzione della dimensione aziendali: le imprese più piccole hanno avuto le maggiori difficoltà, avendo investito troppo poco in digitalizzazione negli anni passati. Ma ora, con il Recovery fund, abbiamo un’occasione imperdibile per far sì che tutto l’ecosistema imprenditoriale italiano transiti verso una nuova fase dell’economia, in cui l’Ict (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) farà parte integrante dei piani di business e delle strategie di rilancio. La digitalizzazione sarà uno dei pilastri del Next Generation Eu: dobbiamo usare le risorse messe a disposizione dall’Ue, per colmare il gap che ci distanzia dai Paesi più competitivi e innovativi”.

Per rafforzare il ruolo della politica nella transizione verso un settore agricolo europeo più verde e innovativo bisognerebbe meglio definire le priorità strategiche di ciascun programma di lavoro annuale, valorizzando gli obiettivi europei in materia di clima, ambiente, salute e sviluppo e in particolare i target del Green deal e di Farm to fork, che propongono la riduzione di pesticidi, fertilizzanti e antimicrobici e il miglioramento del benessere animale. Lo studio evidenzia che i fondi e le conseguenti attività promozionali dei prodotti agroalimentari favoriscono la diffusione di nuove opportunità nel mercato interno e nei Paesi terzi, in particolare per l’importanza di informare i consumatori sulle potenzialità dell’agricoltura biologica, dell’agricoltura sostenibile, sull’impatto del settore agroalimentare su clima e ambiente e sulle potenzialità che l’innovazione tecnologica, l’agricoltura di precisione e la digitalizzazione può apportare al settore, migliorando la qualità dei prodotti e dei processi organizzativi delle imprese agricole.

Aggiornato il 18 gennaio 2021 alle ore 10:18