Causa Mediaset-Vivendi da 3 miliardi vede sentenza

Nuovo passo per la causa da circa tre miliardi di risarcimento chiesto da Mediaset e Fininvest a Vivendi per il mancato acquisto di Mediaset Premium.

La nuova udienza presso il Tribunale di Milano ha stabilito i tempi di massima per la presentazione delle memorie finali: per una sentenza si ipotizza l’inizio dell’anno prossimo ma scadenze più chiare possono indurre le parti a stringere su un accordo, per il quale da fine estate sono stati avviati nuovi confronti. Il giudice Daniela Marconi ha dato 60 giorni per la presentazione delle memorie finali, più altri 20 per le repliche, con la data di una nuova udienza che verrà comunicata tra breve. La vicenda è complessa e finora i tentativi di conciliazione reali non ci sono mai stati, anche se nell’inverno scorso le trattative erano giunte a un buon punto.

Tutto inizia nella primavera del 2016 quando il Biscione e il gruppo guidato da Vincent Bolloré, proprio partendo dal passaggio di proprietà della pay-tv, stavano gettando le basi per un’alleanza strategica. Il contratto prevedeva, pur tra mille cautele, scambi azionari e un destino probabile di matrimonio del Biscione con i francesi. Poi tutto saltò per ragioni mai spiegate: i francesi non onorarono il contratto dicendo che Premium conteneva più problemi di quanto prospettato, il mondo Berlusconi ritenne che Bolloré dall’inizio volesse prendersi tutto il gruppo, vista anche la successiva scalata fino all’attuale 29% abbondante. In ogni caso la Borsa con la fissazione di tempi certi per la causa civile, che potrebbe portare a un “risarcimento” di Vivendi a valori molto inferiori ai tre miliardi richiesti, si è mossa al rialzo su tutti i titoli: Mediaset ha chiuso in aumento del 3,28 per cento a 1,76 euro, la controllata spagnola in crescita del 3,16% e il gruppo francese con un rialzo finale dell’1,08 per cento.

Aggiornato il 23 settembre 2020 alle ore 12:25