Vescovi (Confindustria Vicenza) contro Tridico

Luciano Vescovi attacca Pasquale Tridico. Il presidente di Confindustria Vicenza non condivide le dichiarazioni del presidente dell’Inps rilasciate al quotidiano la Repubblica, nell’intervista pubblicata l’8 giugno 2020. “Affermare che le aziende non ripartono per ‘opportunismo’ e ‘pigrizia’ – sostiene Vescovi – va ben oltre l’essere irrispettosi verso le persone che soffrono perché il lavoro non c’è, è un vero e proprio atto offensivo, tanto più quando pronunciato da una persona che occupa il vertice di un istituto chiave per il nostro Paese”.

Vescovi non ha dubbi: “A nessuno piace tenere chiusa l’azienda, a nessuno piace dire a una persona di stare a casa, a nessuno piace vedere le produzioni semivuote. C’è gente che ha lavorato una vita e sacrificato tutto per poter costruire una realtà capace di creare valore per il territorio e per il paese e che permetta alle persone di esprimere la propria professionalità e di portare a casa i frutti del proprio lavoro, per se stessi e le proprie famiglie”.

Secondo il presidente di Confindustria Vicenza “in un momento drammatico, in cui giustamente il capo dello Stato invita tutti ad essere uniti ed evitare fratture sociali, ci troviamo il presidente dell’Inps che punta genericamente il dito contro gli imprenditori neanche fosse una diretta emanazione di quella scuola di pensiero che ci considera ‘prenditori’, quando invece per ogni imprenditore fare domanda di Cig è un dolore”.

Vescovi rimarca: “Forse non è chiaro, nonostante l’avessimo detto e ridetto, ma le aziende che lavorano, lo fanno in gran parte sulla base degli ordini che sono arrivati prima del lockdown e che si stanno evadendo solo ora. In futuro non sappiamo se andrà meglio o peggio anche perché i mercati mondiali stanno ripartendo a singhiozzo, non è che in un batti baleno gli ordini arrivino come prima. E nel mentre, con il fermo quasi totale di ogni tipo di entrata, le imprese hanno continuato a sostenere costi fissi o, per via delle farraginosità di cui l’Inps dovrebbe sapere qualcosa, ad anticipare la Cig per non lasciare le persone senza un soldo per mesi e mesi. Noi siamo figli di una cultura per cui l’espressione ‘tanto c’è lo Stato’ è totalmente aliena e vorremmo tanto che lo rimanesse il più possibile”.

Vescovi auspica “che il presidente dell’Inps sappia che oggi, per migliaia di aziende, l’alternativa alla Cig non è ripartire, ma chiudere per sempre. E allora, poi, le persone in Cassa integrazione diventano disoccupati”.

Aggiornato il 10 giugno 2020 alle ore 12:13