Ex Ilva: nuovi contatti del Governo con ArcelorMittal

Arriva alla stretta finale il dossier dell’ex Ilva. L’accelerazione si ha nel giorno in cui il Governo torna a entrare in contatto con i vertici di ArcelorMittal: a Davos, secondo alcune fonti di maggioranza, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri avrebbe incontrato Mittal a latere dei lavori del World Economic Forum.

L’incontro non viene confermato da fonti ufficiali ma nella serata di ieri a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte convoca, a poche ore da un tavolo sul “Cantiere Taranto”, un vertice sul dossier subito dopo il ritorno del titolare del Mef dalla Svizzera. Lo stesso Conte avrebbe dovuto incontrare Mittal a Davos ma ha deciso in extremis di annullare la visita. Il governo e l’azienda franco-indiana cercano una intesa assai difficile entro il 31 gennaio, anche se il termine non sarebbe vincolante. E la trattativa resta in salita anche perché, la memoria presentata il 21 gennaio dai legali dei commissari dell’Ilva - piuttosto tranchant sulla gestione di ArcelorMittal - non sembra aver rasserenato gli animi delle parti.

Il nodo principale sarebbe la richiesta dell’azienda franco-indiana di 3000 esuberi strutturali oltre all’ingresso dello Stato nell’azionariato con ingenti risorse per la riconversione degli impianti e al ripristino dello scudo penale. Per il Governo, secondo alcune fonti, non sarebbero accettabili più di 2000 esuberi, comunque non strutturali, che godrebbero di ammortizzatori sociali e scivoli per il periodo in cui si attua il piano di risanamento. Quanto alle risorse, l’idea sarebbe quella di destinare all’intervento i circa 400 milioni che potrebbero “avanzare” dai fondi stanziati per il salvataggio della Banca popolare di Bari (in tutto 900 milioni).

All’incontro a Palazzo Chigi, che inizia poco prima della mezzanotte, siede anche Francesco Caio, consulente del governo per il negoziato, oltre ad alcuni tecnici. I ministri presenti sono quelli più direttamente coinvolti dal dossier: Gualtieri, il titolare dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il ministro del Sud Peppe Provenzano. Patuanelli e Provenzano erano in serata al tavolo convocato da Conte, ancora assente Gualtieri, sul cosiddetto “Cantiere Taranto”, ovvero l’insieme delle misure per la città che dovrebbero confluire in un decreto da varare “accelerando il più possibile”, ma non prima che sia più chiaro il destino dell’ex Ilva. Nel “Cantiere Taranto” è coinvolta anche Invitalia, la società partecipata dallo Stato che dovrebbe intervenire per la parte pubblica nel progetto di riconversione dell’ex Ilva.

Aggiornato il 24 gennaio 2020 alle ore 12:20