Istat, il “Settembre nero” della disoccupazione

Il mercato del lavoro ha vissuto il suo “Settembre nero”. Dai dati diffusi oggi dall’Istat il tasso di disoccupazione è risalito al 10,1 per cento. Le persone in cerca di lavoro sono 2.613.000, in aumento di 81mila unità (+3,2 per cento) rispetto ad agosto e in calo di 288mila unità su settembre 2017. Pesa notevolmente il calo degli inattivi, calati di 41 mila unità. Vale a dire, coloro che non lavorano e non cercano un’occupazione. La disoccupazione giovanile risale al 31,6 per cento, in aumento di due decimi di punto rispetto al mese precedente. Quello che desta preoccupazione è il dato sugli occupati, diminuiti di 34mila unità su agosto (-0,1 per cento).

Il calo è concentrato, soprattutto, sui dipendenti permanenti (-77.000mila) mentre aumentano gli occupati a termine (+27mila) e i cosiddetti indipendenti, cioè imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi (+16mila). Al di là delle singole variazioni mensili, a livello più generale si conferma il trend di diminuzione dei posti di lavoro stabili, scesi di 184 mila unità, e il balzo degli occupati a termine, saliti in un anno di 368mila, e ormai stabili sopra quota 3 milioni. Frattanto, lo spread Btp-Bund è a quota 302 punti. La risposta di Piazza Affari è stata positiva. L’Istat ha diffuso anche la stima preliminare sull’inflazione ad ottobre. I prezzi sono rimasti fermi su base mensile, mentre su base annua l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell’1,6 per cento dall’1,4 per cento di settembre.

Aggiornato il 31 ottobre 2018 alle ore 13:05