Manovra, l’Ue contesta le troppe spese e il debito

Alle 10 di oggi lo spread tra Btp e Bund tedeschi si porta sopra 310 punti base, poi arretra fino a 300. Sono gli effetti del nervosismo europeo rispetto alla manovra del governo gialloverde. Dopo l’ufficializzazione del parere “negativo” sul Documento programmatico di bilancio italiano, si apriranno tre settimane di tempo per aggiustare il testo. In caso contrario, si profila l’ipotesi di procedura per il debito. Ma quali sono le ragioni che pongono il nostro Paese in “errore”? Secondo gli analisti internazionali, in primo luogo va considerato un aumento spropositato della spesa per finanziare il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Non solo. Si registra anche un disimpegno dal ridimensionamento del debito pubblico. L’Unione Europea dovrebbe ammonire il l’Italia per una violazione degli impegni di risanamento delle sue finanze. Sono questi i motivi che dovrebbero spingere l’Europa ad un fatto senza precedenti, una bocciatura formale della manovra del governo guidato da Giuseppe Conte.

Al testo presentato viene contestata la mancanza di affidabilità. I settori più importanti per le necessità primarie delle famiglie sono tre: istruzione, sanità, pensioni. A questo proposito, l’UE consente che la spesa possa aumentare, ma solo dello 0,1 per cento. La manovra italiana, invece, ipotizza “un tasso nominale di crescita della spesa pubblica primaria netta del 2,7 per cento”. Per l’Europa è troppo. Si registrerebbe un impatto sui conti nazionali pari allo 0,8 per cento del Pil.

Aggiornato il 23 ottobre 2018 alle ore 12:07