Effetto lettera UE, lo spread supera i 340 punti

La sofferenza di Piazza Affari è emblematica. Si tratta degli effetti dello spread schizzato a quota 340, a seguito della dura lettera dell’Unione Europea sulla manovra. Il listino milanese sconta l’atteggiamento del governo gialloverde in materia di numeri e la replica di Bruxelles sul presunto rilancio della nostra economia. Alle tensioni internazionali vanno aggiunte le frizioni interne alla stessa maggioranza che sostiene l’esecutivo. L’ultima sortita del vicepremier Luigi Di Maio non ha di certo fatto bene alle relazioni tra il nostro Paese e i nostri partener continentali.

Per queste ragioni, lo spread tra Brp e Bund tedeschi è salito a quota 340 e si è assestato a 333 punti, con il rendimento del titolo decennale italiano arrivato a toccare il 3,8 per cento. È negativo anche il segnale che arriva dai credit default swap, le assicurazioni sul rischio insolvenza del Paese, arrivati a 293 punti, per quanto riguarda i contratti a 5 anni. Siamo ai massimi dal 2013. I numeri forniti dalla Banca d’Italia non sono di certo positivi: nel mese di agosto le vendite nette di obbligazioni da parte di investitori stranieri, in prevalenza titoli di Stato ma anche bond societari, sono tornate a scendere ad agosto a -17,9 miliardi, dopo il doppio ribasso di maggio e giugno.

Si registra la sofferenza dell’intero settore bancario. Che risente particolarmente delle variazioni dello spread. In rosso Mps, Carige e Ubi e Banco Bpm. Secondo il numero uno dell’Abi Antonio Patuelli, “l’ulteriore crescita dello spread peggiora le prospettive degli equilibri dei conti pubblici e complica le attività produttive tutte e gli investimenti delle famiglie e delle imprese”.

 

Aggiornato il 19 ottobre 2018 alle ore 12:55