L’Europa tedesca tra paesi attivi e passivi

L’Italia deve porre sul tavolo europeo una questione fondamentale per la permanenza e prosperità del nostro Paese nell’Unione europea. La questione è quella del riequilibrio degli scompensi e dei forti disequilibri esistenti oggi tra i Paesi membri.

La Germania ad oggi ha un saldo positivo di 900 miliardi di euro dovuto al surplus creato a far data dal 1997 a danno degli altri Paesi europei tra cui l’Italia; il Lussemburgo ha un saldo positivo di 191 miliardi di euro; i Paesi Bassi hanno un saldo positivo di 122 miliardi di euro. I Paesi europei con il maggiore saldo negativo sono l’Italia con 442 miliardi di euro, la Spagna con 398 miliardi di euro, il Portogallo con 82 miliardi di euro e la Grecia con 54 miliardi di euro. I saldi “fotografano” il flusso di valuta da un Paese all’altro, valori dei saldi che sono stati accentuati peraltro dalla liquidità immessa dalla Banca centrale europea con il Quantitative easing. Il Qe, infatti, ha acuito gli squilibri esistenti dato che il programma di acquisto dei titoli ha spostato i saldi in favore di Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Dunque, è inutile chiederci oggi se sia meglio uscire o restare nell’Euro. Mario Draghi ritiene irrevocabile la moneta unica, mentre il portoghese Vítor Constâncio sarebbe propenso a delle modifiche. I Paesi con i saldi negativi devono porre all’Unione europea la questione del riequilibrio progressivo delle posizioni e flussi dei Paesi. Qualora a Bruxelles non ne vogliano sapere, è necessario il trattenimento per decurtazione progressiva nel pagamento futuro da parte dei Paesi con i saldi negativi fino al raggiungimento dell’equilibrio. Il disequilibrio è dato da gravi irregolarità negli anni lucrate in danno dei Paesi in squilibrio.

Il problema oggi non è aizzare le folle contro l’Europa, quanto piuttosto correggerla e modificarla in modo che resti in equilibrio, e conseguentemente sia conveniente per tutti noi i cittadini europei. Il nuovo governo italiano dovrà individuare le professionalità adatte a intessere la migliore tela per la nostra convenienza, stabilità e crescita futura in Europa.

Aggiornato il 12 aprile 2018 alle ore 17:17