In un processo di rinnovamento indotto dalle forti incertezze internazionali, il nostro Paese si distingue per un altro primato poco conosciuto: un’impresa su quattro è guidata da una donna. Nel contesto europeo, l’Italia si colloca in vetta alle classifiche con il maggior numero di aziende rosa, ben 1.531.200 tra imprenditrici e lavoratrici autonome. Al secondo posto si piazza la Germania con 1.383.500 imprenditrici, seguita dal Regno Unito con 1.176.500, dalla Polonia con 1.035.200, dalla Spagna 912.500 e dalla Francia con 827.200. È quanto emerge dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile della Confartigianato.
La presenza femminile inizia a farsi largo anche in settori all’avanguardia e tradizionalmente maschili come l’hi-tech: si contano oltre 12mila aziende in ambito innovativo guidate da donne, ripartite tra la robotica, l’elettronica, la chimica farmaceutica, la produzione di software e apparecchiature ad alta precisione, nelle telecomunicazioni, nella ricerca scientifica e nella consulenza informatica.
Nonostante le attuali turbolenze, le imprese a conduzione femminile crescono più di quelle maschili. Nell’attività imprenditoriale la donna ha saputo resistere alla crisi più dell’uomo e proprio il sesso femminile potrebbe rivelarsi uno dei driver vincenti per la ripresa economica. Ma nonostante questo è una risorsa che non viene adeguatamente valorizzata. Sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro, a cominciare dall’accesso al credito fino al basso investimento nelle politiche del welfare che, attualmente, non consentono alle donne di conciliare il lavoro con la famiglia.
Eppure, c’è chi sostiene che proprio dal lavoro femminile verrà l’impulso più importante alla crescita nel prossimo futuro. Il lavoro delle donne farebbe crescere il reddito delle famiglie e i consumi incidendo positivamente sull’economia. Pertanto, il processo di rinnovamento e una nuova stagione di sviluppo in Italia non sarà possibile senza l’assegnazione di un ruolo centrale all’universo femminile. Il “potere” alle donne, ovvero la necessità di un loro coinvolgimento diretto in qualsiasi ambito, dalla famiglia alla politica, costituisce oggi per la nostra società un valore in se stesso e anche uno strumento strategico per avviarci sulla strada di uno sviluppo più equo della società e dell’economia.
Per avere una stagione di nuovo dinamismo sociale e democratico occorre investire sul ruolo dell’universo femminile. “L’unico universo che - come afferma il sociologo francese Alain Touraine - per la sua essenza, ma anche per la sua storia sociale può essere in grado, nel processo di conquista e di definizione del proprio ruolo nella società, di procedere anche verso un superamento delle tante differenze e distonie, soprusi e discriminazioni, presenti nella contemporaneità”.
Aggiornato il 11 ottobre 2017 alle ore 21:41