Popolari e Populisti

Conoscete la differenza tra “Popolari” e “Populisti”? Il Buono e il Cattivo, praticamente. Un’iniziativa, o una scelta politica, è “popolare” se va a soddisfare un’ampia maggioranza di cittadini ma, a pari gradimento, diviene “populista” qualora violi i canoni (dettati da chi, poi...) del “politically correct”. Quindi, sono “beceri populisti” tutti coloro che non voglio essere invasi da un esercito di migranti economici dato che questi ultimi, almeno all’apparenza, sono nella stragrande maggioranza giovani, ben nutriti e robusti. Al contrario di altre centinaia di milioni di esseri umani (che, in ipotesi, avrebbero il loro stesso identico diritto!) ridotti alla fame e impossibilitati a muoversi, perché non hanno di che pagare i nuovi mercanti di schiavi! E guai ad erigere barriere! Invece, Matteo Renzi è popolare quando con gli 80 euro lancia soldi dall’elicotter! Questa fattispecie demagogica è, per l’appunto, chiamata “elicopter money” come stimolatore dell’economia dei consumi, grazie a nuova e massiva stampa di moneta.

Si è popolari quando si rilancia il business dell’accoglienza, arricchendo la miriade indiscriminata di organizzazioni umanitarie (più o meno improvvisate) che fanno soldi su questa tragica emergenza umanitaria. Se denunci questo stato di cose sei un “populista”. Ma chi le favorisce, invece, ritiene queste sue misure “umanitarie”. Anche la Politica Agricola Comune è ritenuta “popolare”. Invece, secondo me, è un crimine contro la nostra agricoltura di qualità, buona a foraggiare le mafie che speculano sui terreni incolti e su quelli estirpati dalle colture doc, per attingere alla manna dei sussidi europei.

Un esempio recente è il fallito agguato al direttore del Parco dei Nebrodi. Invece di licenziare e smantellare il mostro burocratico di Bruxelles lo si foraggia con Trattati demenziali che si rivelano un boomerang per la sopravvivenza dei ceti europei medi e bassi! Ad esempio, proprio quella capitale belga che alleva i mostri islamici di Molenbeeck si è arricchita grazie alla speculazione edilizia che ha visto spuntare come funghi centinaia di immobili e migliaia uffici, che servono solo e soltanto a far circolare soldi per le missioni dei funzionari che, invece, potrebbero svolgere tutto il lavoro necessario a casa loro, grazie all’informatica.

Naturalmente, è “populista” asserire che tutti gli stranieri debbano rispettare le nostre stesse regole, per cui chi non manda i bambini a scuola e li educa a mendicare e rubare deve andare innanzitutto in galera e gli deve essere immediatamente tolta la patria potestà, di qualunque razza, etnia o religione esso sia! Idem per tutti coloro che fanno gli ambulanti, o praticano qualunque altro mestiere di strada senza versare all’erario un solo cent di Iva e di Irpef, pur avvantaggiandosi delle tutele del sistema sanitario nazionale. E si è “populisti” se, poi, si grida al furto organizzato, quando si denuncia il famigerato bail-in che fa pagare la bancarotta bancaria ai correntisti, anziché spellare vivi i consiglieri di amministrazione, i dirigenti e gli azionisti di quelle stesse banche fallite. Sei populista se dici che la Banca centrale europea di Mario Draghi dovrebbe essere obbligata a creare un Fondo per il rimborso integrale di chi, incolpevole, è stato rapinato dal sistema della finanza internazionale. Salvo a divenire, però, “popolari” quando si salvano banche decotte (v. Etruria di Boschi) con denaro pubblico perché altrimenti si rischia di perdere le elezioni!

Quindi, a che cosa serve per i benpensanti essersela cavata per il rotto della cuffia in Austria? A rinviare di un solo anno la tempesta conclusiva. Consolatevi un po’ così, voi “distruttori” dell’ideale dell’Europa Unita!

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:25