Leggo regolarmente gli “Aforismi” e le considerazioni dell’amico Massimo Negrotti, un modo intelligente ed efficace per scavare nel comportamento della società nelle quale viviamo. Questo mi ha suggerito di fare qualcosa di analogo per le “notizie”, dalle quali siamo inondati e delle quali non possiamo fare a meno. Media e discussioni con la gente sono la base per le nostre informazioni. In realtà noi riceviamo notizie - che ovviamente sono cariche di messaggi inespressi: culturali, politici, economici, scientifici, sentimentali, morali, veri (nel senso che descrivono fatti avvenuti) o falsi - che più o meno consciamente noi carichiamo di informazioni. Ho allora pensato di raccontare alcune delle innumerevoli notizie che mi arrivano per permettere al lettore di esprimere, magari soltanto per sé ed eventualmente per i suoi amici, oltre le mie, le sue considerazioni; ma soprattutto di rendersi conto della tremenda portata di certe notizie che sfugge perché le notizie che riceve sono troppe, contraddittorie e diluite in un mare di “garbage”.
Scriverò quasi sempre le notizie in lingua italiana, se lunghe ne farò una sintesi; si tratterà di notizie recentissime ma anche vecchie. Alcune le commenterò, altre non ne avranno bisogno tanto parlano da sole. La notizia potrà essere unica o costituita da gruppetti. La notizia di oggi riguarda il petrolio ed è costituita da tre notizie prese dalle migliaia che ho ricevute sull’argomento.
1) Da: Inox Media Services, January 18 Ieri abbiamo riportato esclusivamente come la Fed di Dallas stia tirando i fili dietro le quinte per nascondere le ricadute del crollo del mercato del petrolio.
Oil plunges to $28, cycles lows as Iran supply looms
2) Il difetto principale della modesta strategia petrolifera saudita (City AM) L’Arabia Saudita ha perseguito la strategia energetica di John D Rockefeller: forzando la produzione di petrolio per portare i concorrenti (soprattutto lo shale americano) fuori mercato. Le ferite autoinflitte di una tale politica stanno spingendo i sauditi a estremi economici impensabili. Nel 2015, il deficit di bilancio saudita è ammontato a $ 98bn , ossia un enorme 15 per cento del suo Pil.
3) Nel 2014 pochi pensavano che il petrolio potesse costare meno di 30 dollari al barile. Oggi la previsione è un gioco di “quanto in basso si possa andare”. Morgan Stanley ha detto che si può andare anche sotto $20; Dennis Gartman pensa a $15; per Standard Chartered potrebbe essere inferiore a $10; Gail Tverberg nel nostro blog ha lasciato intendere che il greggio potrebbe anche andare sotto zero $ al barile, pur facendo notare che questo potrebbe non essere possibile come prezzo dichiarato, ma sarebbe piuttosto la valutazione in base al costo sostenuto per tenere in magazzino il petrolio estratto e invenduto.
Da “Oil at $10 a barrel - may be even under $0 analysts play how low can you go” Published: MarketWatch, Jan 13, 2016
Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:14