La Coop piovra “rossa”

Perché la Coop in Toscana ha disseminato per le strade cartelli pubblicitari segnaletici blu tali e quali ai cartelli di segnalazione del Comune? Insieme all’indicazione di un passaggio pedonale o di un parcheggio piuttosto che un’indicazione stradale qualsiasi verso Pisa o Livorno, o l’indicazione stessa dell’autostrada o della via provinciale, la Coop esibisce e si fa pubblicità con cartelli identici a quelli della cosa pubblica, di tutti, cioè del Comune. Come mai? Chi controlla? Come può accadere? Com’è potuto succedere?

Il signor Esselunga, cioè Bernardo Caprotti (nella foto), quell’eroe dell’Italia e proprietario dei supermercati nonostante i comunisti delle Coop e oggi di Giuliano Poletti (ministro di Renzi) - contadino ed ex presidente Coop tutt’oggi al governo illegittimo e rubato dalla sinistra - non ha proprio niente da dire? È come minimo concorrenza sleale, ma ancora prima, utilizzo illecito e abusivo di segnaletica pubblica per i propri affari ed interessi economici. Chi vigila? Quanto e come si quantifica il risarcimento dovuto dalla Coop alla collettività per guadagnare con tale azione illecita?

Guarda caso proprio di questi tempi è nata la più grande cooperativa rossa d’Italia, è nato cioè il colosso Coop che riunisce tre dei nove giganti della grande distribuzione comunista e cioè Adriatica, Estense e quella del Nordest. Si sono già uniti e hanno dato vita a Coop Alleanza 3.0, una super cooperativa da circa 5 miliardi di euro di fatturato, 22mila dipendenti, 2,7 milioni di soci e 419 punti vendita sparsi in dodici regioni, dal Friuli alla Sicilia. L’Italia è diventata brutta, sporca, uguale e parimenti a Roma o a quello che era da tempo Palermo, mal gestita, e il sistema delle cooperative comuniste impazza contro ogni possibilità d’impresa economica privata.

Si sta attorcigliando e strozzando l’Italia intorno alla dipendenza pubblica, con, da una parte, l’assegno/obolo impiegatizio a fine mese pagato con la tassazione esosa e impossibile a carico degli italiani, e, dall’altra parte, il sistema sinistroide Coop, per intenderci quello mafioso della sinistra che si appropria e gestisce come cosa propria cartelli stradali pubblici o si impone come un asso pigliatutto a svantaggio ed in danno di qualsivoglia impresa privata, economica e non italiana. Questo è il Paese comunista che voleva Giorgio Napolitano, questo è il Paese comunista che abbiamo, esecutori beoti ne sono i tre governi non eletti da nessun italiano ma impiantati ed imposti da Napolitano stesso, i tre stolti governi di Monti, Letta e Renzi, illegittimi quanto incapaci.

L’ultimo poi, quello di Matteo Renzi, è il peggiore di tutti se possibile, dato che il suo campione di sinistra fa promesse false per gettare polvere negli occhi agli italiani, questi ultimi di fatto defraudati del potere di elezione al Senato e fregati su tutta la linea con stangate che portano la firma in calce sempre di Napolitano, cioè di colui che dai tempi di Tangentopoli ha pervicacemente spianato la strada alla sinistra politica al potere rubato. Imbrogliando.

Non si gioca pulito in Italia, si sta trasformando il nostro Paese (anzi già lo è) nel poltronificio pubblico misto a posti distribuiti dalla sinistra. Chi non è del regime comunista, si attacca. Chissà come mai tante fughe all’estero? Pagano gli italiani, paghiamo noi. Bisogna liberarsi al più presto di questo giogo malefico, finché se ne hanno le forze e la possibilità. Qualsiasi governo e parlamento eletti democraticamente con il voto degli italiani è oggi meglio di ciò che si sta preparando, anzi che stiamo vivendo. Si guardino le nostre belle città, intristite e lordate dall’assenza di libera impresa, di capacità e di libero impegno, di responsabilità, che danno aria e respiro, fiducia, voglia e desiderio di fare, intenti, immaginazione, creazione, profitto, benessere.

Si guardi a Roma, bloccata per colpa di un Ignazio Marino profittatore che pensava di essere, barbuto, nel “giusto”, come quell’altra ameba di Dario Franceschini. Parassiti di sinistra a carico degli italiani che non li meritano. Renzi/Napolitano stanno bloccando l’Italia, il resto è propaganda di regime, comunista appunto. È la stessa cosa che sta succedendo con i cartelli abusivi Coop: si fa credere che siano di tutti, nell’interesse di tutti, ma a lucrarci sono i sinistrorsi. E in questo modo stanno inesorabilmente chiudendo ogni possibilità di scelta e di libertà.

Cari italiani, farete la spesa nelle Coop del regime comunista “modernizzato” da Renzi, imposto senza elezione alcuna da Napolitano. E non sarete felici, cari italiani, perché non sarete liberi. Non sarete liberi, come non lo siete oggi, di scegliere, di agire, di lavorare, di abitare, di essere felici. Ci sarà la cultura del sospetto, della delazione e le bocche saranno costrette a rimanere chiuse, perché la magistratura di sinistra (altrimenti non li fanno entrare in magistratura…) vi sottoporrà al solito trattamento, come quello cui sottopone da decenni il pool di inquisitori di sinistra di Milano, ovviamente a pagato da noi. Ecco in arrivo la più grande cooperativa a livello italiano ed europeo che spazierà dalla grande distribuzione (i prodotti alimentari Coop valgono addirittura meno di ciò che costano e sono di pessima qualità) agli investimenti immobiliari di Igd (case che verranno date ed amministrate nel medesimo modo clientelare con cui i comunisti di Renzi e del Pd gestiscono oggi il vasto patrimonio immobiliare rosso, ereditato dal Pci), alle agenzie di viaggi, dalle farmacie e librerie a marchio Coop (leggerete solo cose settarie che la sinistra vi vorrà fare leggere) alla distribuzione di carburanti, gas e luce (pagherete ancora di più il Canone Rai, altro che abolirlo, Renzi ve lo sta già infliggendo salato, raccontandovi che non lo pagherete), dalle polizze sanitarie ai servizi assicurativi e finanziari (oddio).

La super-Coop controlla già il 13,3 per cento di Eataly, ovviamente, ma soprattutto è il primo azionista singolo del Gruppo Unipol, con una quota vicina al 20 per cento. Ecco gli “obiettivi” enunciati dai tre generali dell’esercito armato Coop, il bolognese Adriano Turrini, che ne è anche il nuovo superpresidente, il modenese Mario Zucchelli e il reggiano Paolo Cattabiani, tutti in quota Pd, comunisti, che sono quelli del “sostenere e rilanciare la presenza della cooperazione di consumo, creare un’organizzazione capace di trovare tutte le efficienze utili a dare nuovo impulso all’impresa per affrontare le sfide future”. Impresa che è viziata in nuce, cioè alla nascita, perché legata a filo doppio non certo al mercato cui dovrebbe essere legata, ma alla sinistra politica italiana, unico caso di sopravvivenza di comunismo in Europa, dichiarato sconfitto, perdente e dante miseria a tutti i popoli che l’hanno “sperimentato” nella storia.

In Italia la concorrenza non esiste. Povera Esselunga, in primis. Povero Caprotti, assalito dai comunisti. A lui ed alla Esselunga va il nostro plauso, perché riesce a dimostrare ogni giorno come e quanto è più forte l’impresa sana, quella non politica ma puramente economica, di mercato. A Caprotti costruiamo un monumento figurato, in terra libera.

 

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:42