Liquidità Bce per riattivare la produzione in Italia

L’Europa non cresce e Draghi fa a pezzi Renzi e il suo governo imbroglio, mai eletto, che tenta di accaparrare per sé crescite inesistenti in Italia. Il presidente della Banca centrale europea Draghi ha fatto ieri volare le borse dopo la flessione dovuta alla Cina affermando di volere ulteriormente ampliare il quantitative easing ovvero l’immissione di liquidità nell’Eurozona. Ha sostenuto che “i tassi di inflazione mensile nell’Eurozona potrebbero ritornare a diventare negativi nei prossimi mesi, ma riteniamo che si tratti di un effetto transitorio dovuto soprattutto al calo di prezzo del greggio”. In Italia, oggi, il problema non è immettere liquidità che per lo più rimane bloccata e stagnante presso le banche, a loro uso e consumo, non in grado cioè di filtrare né di affluire all’economia reale, ma investire e mettere in moto la produzione, destinare sostanze a rendere produttivo il Paese. I provvedimenti da prendere in Italia sono, allo stesso tempo, quello dell’abbassamento della tassazione, della revisione della spesa pubblica, e spingere nella creazione della produzione e della produttività attuando la sostituzione progressiva del pubblico con il privato. Si tratta di un’operazione e di un percorso di una quindicina d’anni con cui realizzare il travasamento dalla spesa pubblica improduttiva alla produttività data dal e che vive nel mercato. In tale programma l’Europa della Bce di Draghi può essere utile, non tanto per l’immissione di liquidità che ha sinora avuto lo scopo sì di dare una spinta economica benché artificiale, avendo peraltro avuto anche l’effetto contrario di avere mascherato e fatto travisare i problemi reali creando falsi “entusiasmi” dei bugiardi al governo rubato, ma per indirizzare il nostro Paese nella direzione dell’autonomia economica, degli italiani, a cominciare dallo Stato.

L’Italia in Europa, oggi, è inesistente. Nonostante il nostro Paese sia tra i maggiori contributori, cioè tra quelli che maggiormente pagano e contribuiscono economicamente all’Europa, non contiamo nulla, difatti Renzi non viene neanche invitato a prendere parte ai consessi che contano. Si veda l’ultima bozza di accordo siglata tra la sola Germania della Merkel e la Francia di Hollande sulla distribuzione dei 120 mila migranti oltre ai 40 mila che attualmente si trovano in Italia e in Grecia. Contributori ma affatto decisori, l’Italia è carne da macello per l’Europa tedesca chiamata oggi ad un redde rationem del disastro perseguito. E’ solo di ieri infatti l’ira e la rabbia espressa dall’attuale premier ungherese Orbàn contro la Merkel che recita la “buonista” sulle spalle degli altri, allo stesso modo in cui ha reso ricco il proprio Paese sulle spalle ed a svantaggio degli altri Paesi europei. Orbàn ha chiaramente detto che le frontiere del suo Paese rimarranno chiuse e difese dall’invasione islamica “ l’Ungheria sta difendendo le radici cristiane dell’Europa, minacciate da un’invasione mussulmana” “quello dei profughi è un problema tedesco” “quello che stiamo facendo è solo applicare le regole. Se la cancelliera tedesca dice che nessuno deve lasciare l’Ungheria senza essere identificato, per noi è un obbligo identificare tutti”. Ed ecco la Merkel, fatto il danno, replicare vanamente “l’emergenza profughi è un problema che riguarda tutta l’Europa”. Adesso che le masse dei profughi sono alle porte tedesche, il problema è diventato comune, mentre fino a pochisimo tempo fa era solo un problema dei soliti italiani e dei greci. E’ facile osservare che finchè si sta comodi e ben pasciuti, si è “buonisti” alla Boldrini/Grasso raccomandati beneficiati senza merito, e ricolmi di voglia di “dialogo” e di “comprensione”, quando i termini della questione stringono nella morsa infernale della fame e della miseria, diciamo che si diventa molto meno “buoni” e un po’ più categorici. L’Ungheria, oggi, è decisamente categorica. L’Italia flaccida e bugiarda di Renzi e di Mattarella nemmeno esiste. Un’ultima osservazione cinica ma realistica per Mattarella. Se possibile, si occupi di Europa cooptando soggetti in grado di esserci almeno alle riunioni che contano e di dire e contraddire per il nostro Paese, per l’Italia ci mandi ad elezioni il più presto possibile. I bambini in Europa muoiono annegati mentre lui aiuta a fare stoltamente i disegnini colorati.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:26