Nel 1944 a Bretton Woods è stato creato un sistema economico internazionale e statuito un ordine finanziario globale con cui è stato dato l’avvio a un’epoca di sicurezza dei mercati globali, con la garanzia dei tassi di cambio fissi e l’istituzione della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale.
Gli Stati Uniti sono stati allora il principale creditore mondiale impegnandosi ad assistere i Paesi con corrente debito di bilancio, mentre la Gran Bretagna, principale debitore dopo il conflitto mondiale, rinunciò alla svalutazione competitiva della moneta. L’accordo garantì la pace globale, legata al dollaro quale mezzo di pagamento nel commercio e nelle operazioni finanziarie internazionali. Oggi il maggiore creditore mondiale è la Cina, che ha dato vita nell’ottobre 2014 alla Asia Infrastructure Investment Bank - Aiib - una banca di investimento e di sviluppo cui hanno aderito l’India, il Pakistan, la Tailandia, il Vietnam e altri Paesi asiatici e cui si sono di recente aggiunti, in qualità di soci fondatori, l’Italia, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna.
L’Asia Infrastructure Investment Bank cinese si pone oggi quale concorrente della Banca mondiale, del Fmi e anche della Asian Development Bank giapponese. Parte d’Europa ha colto in tal modo l’occasione per stipulare un nuovo progetto di politica economica globale utile al finanziamento delle infrastrutture europee. Economia e politica, come si vede, camminano congiunte. Ed è la politica a poter restare indietro, mentre difficilmente ciò accade all’economia e al potere economico, trasformandosi il potere economico irreversibilmente in potere politico, divenendo esso stesso potere politico.
Sarebbe quanto mai necessaria l’esistenza dell’Unione politica europea. Oggi cioè un political compact europeo dovrebbe essere richiesto proprio per il sopravanzare dell’economia e di un nuovo ordine economico mondiale che fatalmente assorbirà il politico, coincidendovi. Costruire un “new deal for a new world”, come Harry Dexter White ha detto, immaginato e creato allora, per parte degli Stati Uniti, con gli accordi di Bretton Woods.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:21
