Quel contrordine compagni massimalista

Nessuna dietrologia e nessuna manifestazione di nefasti pensieri che affermino che quello che succede nel nostro Paese, sia dovuto a cause diverse da quelle manifeste o conosciute o meglio ancora, collegabili a trame oscure. Però viene da porsi spontanea una domanda sulla questione della 'riforma del fisco' con il codicillo 'riabilita Berlusconi': tutto questo bailamme 'cui prodest?' e ancora più cattivamente 'questo avvenimento è stato provocato ad arte?'.

Saltiamo a piè pari sulla 'stile' di proclamite acuta di Renzi e sorvoliamo sul decisionismo smodato del Colle che ha spacciato uno sconosciuto Sindaco come il salvatore della Patria, peraltro senza la consacrazione espressa dalla sovranità popolare e non parliamo poi di un Parlamento ridicolizzato e vituperato da un manipolo di incompetenti e da una conventicola di esaltati ma non possiamo non analizzare e affermare che quando succede nella politica italiana sia la visione globalizzata di un Paese che somiglia sempre più ad un palazzone che crolla, anzi per meglio descrivere sarebbe meglio dire ad un traghetto in fiamme dove molti cercano di fare prevalere le loro ragioni d'interesse al 'bene comune'.

E all'estero? cosa pensano del nostro Paese? L'agenzia privata americana Stratfor ha pubblicato un'analisi dal titolo inequivocabile: 'Explaining Italy's Fragmented Politics' che afferma, senza giri di parole: 'L’Italia ha avuto 61 governi e 25 primi ministri nel corso degli ultimi 67 anni, e il paese sembra sempre sull’orlo del collasso politico. Questo perché il governo centrale di fatto esercita una semplice gestione degli interessi locali. La funzione del governo di Roma è principalmente quella di cercare un equilibrio tra le esigenze generali del paese e gli interessi dei poteri locali, che vanno da leader politici locali, regionali e nazionali, ai sindacati, alla chiesa cattolica e alle varie organizzazioni criminali che operano nel paese'. Roba da andarsi a nascondere almeno per persone razionali e timorati di Dio.

L'accelerazione, la bagarre che ne è seguita e la repentina retromarcia sulla 'riforma fiscale' per via della 'mancia' dovuta a Berlusconi dimostra che Renzi regna malissimo e governa pessimamente perché chiuso a tenaglia dal suo partito combattuto tra la doppiezza degli ex comunisti e la spocchia degli ex democristiani e circondato dalla palude di quel che resta dell'opposizione di Forza Italia che ancora di più oggi è dilaniata dalle differenze tra virtù (poche) e debolezze (tante) delle tante comparse vestite da protagonisti che confermano la 'liquidità' di un partito senza identità, senza ideologia e senza la presenza di un leader che ha lasciato l'idea del partito liberale di massa marmorizzandosi dentro una pletora di inutili idioti. Altro giro, altra dichiarazione e altra presunta riforma. Ma no, contrordine compagni perché quando ritorna in gioco Beccofrusoni, i cari compagni tirano sempre fuori la vecchia medicina aggregante dell'antiproibizionismo.

Perché è proprio il riformismo che latita a sinistra. Vogliono dimostrarsi riformisti ma esercitano un riformismo infarcito di mera conservazione e di velleitaria utopia che non riesce a nascondere l'ibrido connubio tra conservazione e massimalismo. Proprio da qui il fallimento del renzismo che non è riuscito a uniformarsi, nei fatti, all'evoluzione della società civile mantenendo una linea senza respiro rimasta legata ad una società arcaica e l'analisi di Stratfor ne è la prova regina. E verrebbe da dire: “...AAA...cercarsi politica seria disperante votata solo al bene comune”. La crisi è reale e non bastano più i propositi di riscatto, i richiami delle proteste piazzaiole, gli scioperi e i convegni dai roboanti temi.

Bisogna uscire dalla beata felicità che è riservata ai gonzi che a tutto abboccano e dalla logica dei media mainstream che presentano l'immagine di un baldo (sic!) giovin toscano di belle speranze che vorrebbe rigirare Paese come un calzino, ostacolato però, da quei parrucconi vetero bolscevichi e dal nulla (vedi opposizione) travestito da politica. Purtroppo, qui viene smentito il vecchio adagio: 'S'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo...' perché le trombe sono state zittite e perché solo i 'tromboni' hanno preso fiato.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:45