Debito pubblico:   New.Co per abbatterlo

Il debito pubblico italiano continua a crescere, indebolendo ogni possibile politica di bilancio. Per uscire dalla crisi della nostra economia non è sufficiente il ricorso all’avanzo di bilancio per l’adempimento delle regole del Fiscal Compact, né lo si potrebbe fare con la sola riduzione della spesa pubblica o l’aumento delle entrate, perché in tal modo si soffocherebbe il bambino per non farlo strozzare, ovvero uccideremmo ogni possibile crescita dell’economia italiana. Qualsivoglia tipo di patrimoniale diretta all’abbattimento del debito, oggi, distruggerebbe ogni sviluppo possibile.

La creazione di un unico strumento quale una New.Co in cui fare confluire tutti gli immobili alienabili dello Stato – anche quelli degli enti locali – e le partecipazioni azionarie, potrebbe rappresentare un patrimonio di oltre mille miliardi di euro, da porre a garanzia del debito, e della sua sistemazione. Con la cessione delle quote di tale fondo potrebbero essere riacquistati i titoli dello Stato italiano.

Si potrebbe anche prevedere la sostituzione di titoli in circolazione con titoli a più lunga scadenza indicizzati, legando il loro rendimento alla crescita reale del prodotto interno lordo o un warrant collegato in grado di consentire ai possessori l’acquisto di porzioni del patrimonio del fondo via via dismessi da quest’ultimo. Il valore di riferimento del debito da perseguire è quello del sessanta per cento e l’unico modo per tornare a crescere e uscire dalla crisi non è incentrare l’attenzione sull’avanzo primario ma su uno shock risolutivo.

In Europa è stata prevista una certa flessibilità dei tempi di risanamento per convergenza dei bilanci degli Stati membri ma, per quanto lunghi possano essere i tempi che l’Italia prende e concede a se stessa, il problema del pareggio, in assenza di soluzione, verrebbe unicamente rinviato o meglio postergato, rimanendo tale e quale a quello che è, anzi aggravandosi dato che il deficit temporaneamente prodotto si cumulerebbe al già dovuto.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:21