Green economy, moda   secondo Tiraboschi

La ricetta dell’architetto Mattia Tiraboschi per far sortire l’Italia dalla depressione è tutta imperniata sul “made in Italy”. Garantire il marchio italiano su ogni manufatto, soprattutto per moda e designer. Temi di cui si parlerà durante il “Premio Ambiente 2014”, convegno internazionale che coniuga sviluppo economico e mondo del lavoro: la sfida è tutta nel territorio emiliano, da sempre capofila nella cosiddetta “manifattura italiana”.

Architetto, lei anticipa percorsi ed idee per la ripresa alla vigilia dell’Expo, ed a pochi chilometri da Milano?

Date e luoghi sono importanti, ma protagonista deve dimostrarsi il primato dell’industria italiana, la sua qualità manifatturiera. Protagonista è l’universo mondo della nostra economia nazionale. Il Premio Ambiente 2014 riporta la sfida nel territorio emiliano, con l’obiettivo di radicare una nuova percezione e riqualificazione economica del territorio emiliano. Soprattutto grazie alla promozione dell’evento nazionale “la moda sostenibile”, “Camera nazionale della Moda Italiana” con “Fotomodella dell’Anno Academy”. Il messaggio è promozione dell’identità italiana dalle stoffe fino a chi le indossa nelle sfilate. Un primato dell’Italia patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Parma, dal Comune di Salsomaggiore, dalla Camera di Commercio di Parma e dall’Isnart (Istituto Superiore Nazionale per la Ricerca Turistica). Oggi nessuno può più permettersi il lusso di porre in seconda fila l’Italia.

Il primato dell’industria italiana è stato per decenni contestato da certi salotti culturali di stampo internazionalista, non teme accuse d’istigazione all’autarchia?

Assolutamente no. Non vedo perché Francia, Germania e Gran Bretannia possano vantare come assolute le loro peculiarità industriali, mentre noi si debba continuare a vivere nell’ombra. Presiederanno il convegno dei relatori di fama internazionale, nonché rappresentanti di importanti associazioni di carattere ambientale e sociale, come la Green Cross, Green Economy e Fiaba (Fondazione Italiana Abbattimento Barriere Architettoniche). Il primato dell’Italia è l’unica risorsa che può riportarci in auge come primi trasformatori d’Europa e del mondo. Poi sostiene il presidente di Fiaba, Giuseppe Trieste, che “ciò che accomuna un individuo all’altro è l’interiorità, la sensibilità e la forte emozione, indipendentemente dalle capacità fisiche”: aggiungo che tantissima gente costruisce in totale anonimato prodotti in uso all’intero pianeta. La mission di Fiaba è riprogettare la città per tutti, perché costruire senza barriere è meglio che adeguare. In questo ambito la progettazione italiana è all’avanguardia, ed è ora di farlo sapere. Per questo la manifestazione viene concepita e realizzata in collaborazione con Fiaba, come segnale importante per il fare.

Perché è stata scelta l’Emilia?

Perché il comune di Salsomaggiore, quindi Parma, s’afferma per la creazione di una vera democrazia degli spazi ludici e ricreativi, per consentire a tutti di vivere la propria città. Si celebrano le eccellenze emiliane, conosciute nel mondo, e già in passato tanto competitive. Ci si impegna così in un rilancio economico per le piccole e medie imprese dell’Emilia, duramente colpite dal sisma del 2012. E’ una sfida nel territorio emiliano, e ne conferma la leadership manifatturiera. L’appuntamento contribuisce a dare una spinta ottimistica nella ricerca di risorse economiche per le aziende emiliane. La ricetta rilancia i nostri gioielli, nel solco del primato italiano, ma rispettando la sostenibilità. Aprendo la manifattura al mondo della tecnologia e dell’informazione, dello sviluppo e della ricerca: quindi investire sui giovani e migliorare le risorse per il lavoro del futuro. Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio e della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma, sostiene che “la sicurezza, la qualità e lo sviluppo del prodotto italiano avvengono attraverso un costante cammino di ascesa ed evoluzione, di ricerca e supporto dell’industria agroalimentare”. Zanlari è parte di questa filosofia, siede anche nel consiglio dell’Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana. L’Alma ha sede presso lo splendido Palazzo Ducale di Colorno, a pochi chilometri da Parma: rappresenta una straordinaria opportunità formativa di specializzazione per giovani professionisti del settore provenienti da ogni Paese.

Quanto conta la moda?

La Camera Nazionale della Moda Italiana, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, s’impegna a tracciare una via italiana alla moda, responsabile e sostenibile. In grado di favorire l’adozione di modelli di gestione responsabile lungo tutta la catena del valore della moda, quindi a vantaggio del sistema Paese. Una sfida globale della sostenibilità, definendo azioni concrete e distintive per le imprese italiane, e nel rispetto ambientale e sociale. Molte le campagne lanciate da varie associazioni, per chiedere alle grandi multinazionali della moda di assumersi impegni sostanziosi e concreti per ridurre gli impatti sugli ecosistemi, utilizzando materie prime, materiali e tessuti ad alto valore sostenibile e sociale. Purtroppo l’inquinamento c’è, e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i paesi asiatici in via di sviluppo come India, Cina e Pakistan dove sorgono la maggior parte delle fabbriche che producono tessile a basso costo distribuito poi nei paesi industrializzati.

E allora…?

Premio Ambiente 2014 e Camera nazionale della Moda Italiana s’impegnano a comunicare quanto sia importante ribaltare questa filiera, puntando a materie prime e fibre naturali biologiche e certificate o provenienti dalla catena del riciclo e informando i fornitori di materie prime e tessuti di non violare i diritti umani nelle fasi di lavorazione.

Quindi puntare sulla manodopera italiana?

In maniera assoluta. Valorizzando la nostra filiera, affinché prosperi e si internazionalizzi. Favorendo l’utilizzo di reti commerciali in grado di supportare la diffusione nei vari mercati e l’esportazione e garantire qualità ed efficienza al percorso di internazionalizzazione. Per il macrosettore dell’alimentazione, trasformazione prodotti agricoli e industrie conserviere nella provincia di Parma, le imprese interessate sono Althea, Corte Parma Alimentare, Columbus, Epica, Euro Alimentare, Parmachef, Lockwoods Italiana (L.I.F), La Badia, Rodolfi Mansueto, Monastero, Mutti, Pagani Fratelli… Tra le aziende leader per la commercializzazione delle produzioni eccellenti del made in Italy c’è Parmareggio, Parmissimo, Unigrana per il parmigiano reggiano, Arcadia Food Trading e Ferrarini, Forgrana Corradini, Salumificio Fratelli Pedroni, Salumificio Reggiano per il settore “salumi e prosciutti”.

E per il tessile?

Nella sola provincia di Parma le imprese interessate sono Studio Tendenze di Bandini Roberta (tessuti arredamento), Tombolini Francesco Maria (agente di commercio in calzature), Ab Solution di Zhou Shou Ling (produzione, confezione e lavorazione dei tessuti); tra le aziende leader di alta moda Pinko, Armani, Cavalli, D&G, Blumarine, Ralph Lauren … Molte aziende multinazionali investono in Italia, ed è molto positivo. Proprio perché la loro presenza permette il processo di diffusione di elementi creativi e innovativi. Il nostro Paese non offre solo barriere ma anche opportunità: nel 2012 la multinazionale Dow Italia ha investito in un centro globale di ricerca e sviluppo a Correggio (Reggio Emilia). In questo contesto, con l’evento “Fotomodella dell’Anno Academy” moda sostenibile e Camera Nazionale della Moda Italiana, la città di Parma e la sua provincia, con Salsomaggiore Terme e Tabiano, si vestono grazie ai grandi stilisti per un mondo senza barriere con arte, moda e cultura. Diventando per l’occasione grande centro europeo per la sostenibilità e l’ambiente in tutti i settori, dal tessile all’enogastronomia, valorizzando le eccellenze del “Made in Italy”. Un nuovo primato della manifattura italiana bussa alle nostra porte, sta a noi accoglierlo bene e presto.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:28