S&P: Pil Italia -9% in sei anni

Il Pil dell'Italia, dopo il -1,9% previsto per il 2013, «avrà segnato un calo in termini reali del 9% negli ultimi sei anni» con un -25% per gli investimenti e un prodotto pro-capite inferiore ai livelli del 2007. Lo scrive Standard & Poor's, aggiungendo: «non ci aspettiamo che questa tendenza si inverta significativamente nel 2014».

Standard & Poor's taglia il rating di lungo periodo di 17 banche italiane salvando però Intesa Sanpaolo e UniCredit. È quanto si legge in una nota, in cui si precisa che la decisione segue il downgrade dell'Italia. L'agenzia taglia di due gradini da (BB+ a BB-) il rating di Agos Ducato efacendo salire a 18 il totale dei downgradedecisi dall'agenzia di rating. Le altre 17 banche hanno subito invece il taglio di un solo "notch".

Sotto la scure dell'agenzia di rating finiscono quindi Ubi Banca, Credem che scendono a livello "BBB-"; Fga Capital, Iccrea e Mediocredito a "BB+"; Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Banco Popolare a "BB"; infine Unipol Banca a "BB-". D'altro canto, tra le banche che si salvano, oltre a UniCredit e Intesa Sanpaolo, S&P's segnala l'Istituto per il Credito Sportivo, Banca Fideuram, Mediobanca, Banca Popolare dell'Alto Adige e l'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, i cui rating restano confermati. Per l'agenzia internazionale, le banche italiane operano in un ambiente con alti rischi economici, lasciando le banche più esposte a una recessione più profonda e lunga di quanto pensavamo.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:31