Ocse, Italia ancora in recessione

Il Pil dell'Italia, sceso del 3,7% annuo nell'ultimo trimestre 2012, continuerà a contrarsi sia nel primo sia nel secondo trimestre del 2013, unico tra i Paesi del G7. Lo scrive l'Ocse nel suo Interim Assessment. Il Pil italiano calerà dell'1,6% annuo nei primi tre mesi di quest'anno, e dell'1% nei tre mesi successivi. Per l'economia italiana «si conferma una crescita generalmente negativa quest'anno, ma – secondo il vice-segretario generale e capo economista dell'Ocse Pier Carlo Padoan - si tratta di una recessione che si sta avviando alla fine con un ritorno alla crescita positiva fra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo». Così In Italia «il debito è sotto controllo e il mercato continua ad avere fiducia, come mostrano le aste di questi giorni». Secondo Padoan occorre «accelerare il processo di rimborso dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese e abbattere il cuneo fiscale». Fra le riforme strutturali, Padoan raccomanda «maggiore concorrenza. Nell'energia, che ha costi molto elevati per famiglie e imprese, e nei servizi».

Per l’Ocse la crisi di Cipro è «un caso eccezionale ma mostra l'importanza di affrontare le crisi bancarie in modo diretto e decisivo, ma anche di mettere in campo le giuste istituzioni a livello di area euro per mantenere la stabilità» delle banche. Serve rapidamente «implementare un sistema comprensivo di supervisione bancaria comune, con sistemi chiari di risoluzione delle crisi e meccanismi di supporto, come parte di un processo per rimettere le banche in buona salute». Nella zona euro, «ci sono buoni argomenti per rendere la politica monetaria ancora più accomodante, vista la domanda debole e l'inflazione ben al di sotto degli obiettivi della Bce», scrive l'Ocse. «Il rischio di indebita pressione inflazionistica associata a un allentamento monetario è basso - scrive ancora l'organizzazione - dato che il meccanismo di trasmissione è indebolito, specialmente nei Paesi periferici in cui le banche hanno costi di finanziamento elevati». All'interno dell'eurozona, «c'é una rinnovata divergenza tra la crescita in Germania, che probabilmente ripartirà con forza nei primi due trimestri del 2013, e quella degli altri Paesi, che resterà lenta o negativa». Lo scrive l'Ocse nel suo Interim assessment. Il Pil di Berlino, stima l'organizzazione, farà segnare un +2,3% nel primo trimestre e un +2,6% nel secondo, mentre quello della Francia, altro Paese euro nel G7 insieme all'Italia, registrerà rispettivamente un -0,6% e un +0,5%.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:25