Il feretro di Ornella Vanoni è entrato nella chiesa di San Marco a Brera di Milano fra gli applausi. Le note della tromba di Paolo Fresu hanno accompagnato le esequie della cantante. Il trombettista jazz ha suonato L’appuntamento e Senza fine per l’ultimo saluto alla cantante, con cui aveva un legame di amicizia. Era stata la stessa Vanoni a dire pubblicamente che al suo funerale avrebbe voluto che Fresu suonasse per lei un’ultima volta la sua tromba. Alla fine dell’esecuzione, il musicista ha sfiorato con la mano la bara della cantante, scomparsa a 91 anni. Durante l’omelia, padre Luigi Garbini ha detto che “le canzoni sono la fiammella che ci illumina anche nei momenti bui della nostra vita per questo lei Ornella è così dentro la nostra vita, come ha scritto Gino Castaldo. È sempre stata la musica a possedere lei, è stata posseduta dalla musica dall’inizio alla fine della sua vita”. E poi ancora: “Dove c’è fragilità c’è anche sincerità, la capacità della creazione, anche la depressione è stata un luogo della creatività dello spirito. In questo contesto le canzoni sono tentativi di ricostruzione, le note la migliore compagnia. La sua ironia era l’altra faccia della fragilità, la sua semplicità e il suo modo diretto le hanno consentito di entrare nei cuori di tutti. La santa allegria, una preghiera due preghiere lei cantava. La memoria, in attesa che la parola arrivi”.
Sulle note di Ma mi, la canzone in dialetto milanese scritta da Giorgio Strehler, la bara di Ornella Vanoni ha lasciato la chiesa tra gli applausi. La canzone venne portata al successo e cantata da Vanoni coi detenuti quando visitò il carcere di San Vittore nel 2019 e racconta di un partigiano che sopportò quaranta giorni di interrogatorio pur di non tradire i compagni. Anche oggi in tanti hanno reso omaggio a Ornella Vanoni alla camera ardente allestita a Piccolo Teatro Grassi a Milano. Questa mattina i saluti commossi di Caterina Caselli, Gianna Nannini, Paolo Rossi e tanti altri cittadini hanno voluto dare l’ultimo saluto alla cantante morta venerdì 21 novembre. Per Caselli, “Vanoni era una donna libera. Aveva il coraggio di cambiare. Era molto interessata e curiosa di sperimentare. Però sapeva scegliere sempre l’arte e la bellezza”.
“Una grande maestra di libertà per tutte le ragazze, le donne e non solo”, è stato il ricordo della conduttrice Serena Dandini, mentre Geppi Cucciari ha spiegato: “Era parte della mia vita già prima di incontrarla. Mi dispiace di averla vista meno di quanto avrei voluto. Ha avuto sempre il coraggio di dire quello che voleva”. Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti e grande amica della cantante ha detto che “le sue canzoni rimarranno per sempre e ognuno si terrà la sua. Faccio fatica a immaginare che lei sia lì in quella bara”. L’arcivescovo della Chiesa Ortodossa ucraino-russa Giovanni Climaco Mapelli ha raccontato un aneddoto sulla vita di Ornella Vanoni: “L’ultima volta che l’ho incontrata mi disse che, nonostante non fosse credente, era innamorata di Gesù”. Adriano Celentano, sui suoi profili social, ha reso omaggio a Ornella Vanoni nel giorno della cerimonia funebre a Milano. “Cara Ornella, Ti voglio ricordare come sei sempre stata: libera, simpatica, intelligente, colta, bella, con la tua voce eternamente unica. Un’Artista senza tempo!”.
Sono tanti gli amici e le autorità, oltre a centinaia di suoi ammiratori, arrivati nella chiesa di San Marco a Milano per l’ultimo saluto a Ornella Vanoni. Gianna Nannini siede accanto a Roberto Vecchioni, Fabio Fazio è arrivato accompagnato da Luciana Littizzetto, presenti anche Franco Mussida, Ron, la storica amica Stella Pende, i direttori generale e artistico del Piccolo Teatro Lanfranco Li Cauli e Claudio Longhi e fra le autorità il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, la ministra Anna Maria Bernini e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Nata a Milano il 22 settembre 1934, Ornella Vanoni è una delle figure più iconiche dello spettacolo italiano: cantante, attrice e conduttrice televisiva, ha saputo attraversare decenni di storia culturale mantenendo intatta la sua forza espressiva. Considerata tra le voci più autorevoli della musica leggera, Vanoni vanta una carriera lunghissima, iniziata nel 1956 e in attività fino all’ultimo.
Aggiornato il 24 novembre 2025 alle ore 17:03
