“We Are Who We Are”, la rappresentazione del caos

Dopo avere visto il suo ultimo film, After the Hunt – Dopo la caccia, cioè il racconto dell’uomo, etero, occidentale, bianco, del regista italiano Luca Guadagnino, ho deciso di vedere su Sky la sua miniserie tivù del 2020, We Are Who We Are (Siamo chi siamo). Ho fatto un po’ come succede con i libri quando te ne piace uno e vai a leggere cosa ha prodotto d’altro quel medesimo autore. Tendenzialmente la cinematografia italiana è un po’ asfissiante. Guadagnino però, è talentuoso, perché le immagini dei suoi film e serie tivù sono molto belle. Nitide. E quello che intende dire, come lo dice, non è disprezzabile. We Are Who We Are rappresenta bene il caos, la confusione totale di ruoli. È il racconto dell’America ideologizzata di Joe Biden e, prima ancora, di Bill Clinton e di Barack Obama, trasferita nella base militare statunitense di Chioggia (Venezia), in Italia. Troviamo la comandante in capo – una strepitosa Chloë Sevigny – con moglie al seguito e figlio adolescente gay di lei. La famigliola multi gender si installa nella villa messa loro a disposizione dall’esercito e si inserisce nella vita rigorosamente tutta americana all’interno.

L’Italia, Chioggia: gli italiani fuori sembrano tanti poveracci allo stadio della pietra, venuti fuori dalle caverne. Ad accoglierli figurano i vicini di casa: una famiglia afroamericana il cui padre è un collega, un gradino sotto la comandante. Ha moglie e figli, di cui una, Caty si trasforma, durante gli otto episodi, in un ragazzo con barba e baffi di nome Harper. Evidentemente il regista indaga qui la trasformazione dei ragazzini. Pratica divenuta di gran moda negli Stati Uniti sotto i Governi democratici. Il figlio della comandante donna bianca lesbica vuole essere donna, la figlia del sottoposto afroamericano eterosessuale vuole essere un maschio. Le regole, tanto più ferree dell’ambiente e della professione militare, non sono percepite come valide dalla comandante. La donna si sente un’eccezione. Fa come le pare, mentre gli altri – tutti gli altri – sono, tanto più perché militari, tenuti ad osservarle eccome le regole. Con la miniserie We Are Who We Are, Luca Guadagnino ha voluto mettere in scena un universo caotico e scevro da regole.

Aggiornato il 30 ottobre 2025 alle ore 10:29